12 maggio - Chiara

avevo inziato a confidarmi con te scrivendo "I dolori del giovane Sirius" poi mi sono fermato alla fine del 2011 perché avevo esaurito sia la fantasia che la gioventù. Ora mi è tornata la voglia di riprendere le fila del racconto della mia vita perché la mia non è proprio la tipica vita di un micio di casa.

Gli anni dal 2012 al 2013 sono passati serenamente anche se dovevo fare i conti con le mie possibilità o meglio le mie impossibilità. Camminavo in modo buffo, non saltavo tanto, odiavo i rumori improvvisi che mi facevano tremare come una foglia.

Nonostante questi problemi non ho mai smesso di essere curioso e di amare la vita e la mia famiglia.

Ho trascorso il mio tempo con passatempi vari come entrare in scatole di cartone più piccole di me,

aggredire il mio drago o curiosare tra gli oggetti in giro per casa.

Il mio passatempo preferito però era ed è tuttora giocare con gli umani, con Alice in particolare ma anche con Marco o Paolo o Cristina. A volte si nascondono poi appaiono all'improvviso e io sobbalzo, scappo e poi li inseguo. Alice poi mi cerca sempre e oltre a giocare mi fa un mare di coccole.

A parte i miei problemi di natura neurologica sono un gatto europeo bello robusto: in sette anni mai visto un raffreddore o una febbre di qualsiasi natura e, di conseguenza, mai preso un antibiotico.

Il mio veterinario Marco, come diceva lui stesso, mi vedeva “solo in fotografia” e non era una battuta: è un appassionato di foto che condivide su Flickr, proprio come Cristina. Lì guardava le mie foto e le commentava meravigliandosi in cuor suo che fossi ancora al mondo.


Da qualche mese però non sto tanto bene, ho problemi urinari, tremori e faccio fatica a camminare. Si vede che anche per noi mici c’è la crisi del settimo anno. Paolo e Cristina non sapevano proprio cosa fare. Non gli piaceva l’idea di riportarmi nell’ambulatorio veterinario, avrei avuto tanta paura visti i brutti ricordi e i tanti odori presenti nell’aria. Il caso ha voluto che una vicina di casa, qualche giorno fa, consigliasse ai miei amici una veterinaria, specializzata in neurologia che visita a casa e che applica tariffe economiche.

E così oggi ho conosciuto Chiara. Come umana è strana, è abbastanza giovane, è riccia con i capelli spettinati proprio come Cristina, arriva con un trolley colorato, è molto alla mano, parla tanto e mentre mi visita – mi gira e rigira, mi pizzicotta in varie parti del corpo poi, per tenermi buono, mi dà i bacini e mi dice parole dolci. Senza che mi accorgessi di nulla, mi ha fatto pure un piccolo prelievo di sangue nella zampa (però è brava!) per misurare la “glicemia” ma a quanto pare almeno quella era a posto.

Chiara ha capito subito che il mio era un problema neurologico. Secondo lei tremo quando mi devo concentrare su qualcosa. Non ha mai visto un gatto o un cane messo come me ma ha detto che sicuramente ho una malattia rara di tipo degenerativo, quindi sarei peggiorato con l’avanzare dell’età.

D’altra parte chi è che non peggiora col passare del tempo?

 

Chiara non dà solo medicine tradizionali ma usa dei prodotti “omeopatici” (nome difficile ma, a quanto pare, è roba che non fa male) e fornisce tanti consigli pratici che rispondono ai mille dubbi dei miei amici che, a volte, non sanno come fare con me.

Ecco alcuni esempi. Va bene se bevo l’acqua microfiltrata ad osmosi inversa, è meglio non rischiare di dover fare pure l’operazione ai calcoli. Devo mangiare crocchette senior o light perché non faccio tanta attività fisica. La pappa umida va bene ma se di qualità perché ci sono in giro delle gran schifezze. La cosa migliore, secondo lei, sarebbe di preparare in casa delle pappe con 70 gr di carne (pollo, manzo o maiale) o 70 gr di pesce appena scottati e aggiungere 10 gr di riso oppure 10 gr di verdure cotte (carote, spinaci, zucchine).


10 settembre - Il vetrap

dopo la visita di maggio sono stato meglio. I miei problemi neurologici sono migliorati dopo l’uso dei prodotti omeopatici in fiale Ledum compositum (per i tremori) e Kalmia compositum (per i muscoli) che ho usato alternativamente. I miei amici sono contenti perché possono contare sul supporto di una veterinaria specializzata che risponde su Whatsapp anche nei giorni festivi e in vacanza. Cosa si vuole di più?

Paolo e Cristina hanno provato a cucinarmi qualche pappa casalinga ma sarà che ormai mi sono abituato ai cibi industriali sta di fatto che faccio fatica a mangiarle e non mi piacciono tanto.

Il mio grosso problema rimane la deambulazione. Le zampe davanti sono quasi ok ma quelle dietro le uso da plantigrado cioè appoggio al pavimento tutta la parte inferiore dell’arto, come fa un coniglietto. Facendo così però scivolo molto. Chiara mi ha visitato di nuovo questo mese e ha avuto l’idea di usare il “vetrap”, una specie di benda, usata solitamente per fasciare le zampe dei cavalli, che ha la particolarità di incollarsi su se stessa col calore della mano.


E’ una gran bella idea, così riesco a zampettare senza scivolare.  W Chiara!