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Lungo il viaggio in
pullman da Dendera verso Abydos abbiamo costeggiato un canale del
Nilo e abbiamo visto sulla riva opposta, per un breve tratto, un
piccolo villaggio di contadini. Le casupole, fabbricate col
fango, erano senza tetto e al loro interno si intravedevano gli
animali che vivevano negli stessi locali degli uomini, così come
avevamo notato nei dintorni del Cairo. Giunti ad Abydos abbiamo visitato il Tempio di Sethi I dedicato a Osiride. Osiride è il dio principale degli egizi, signore dell'oltretomba e giudice supremo che decide la sorte dei defunti. La leggenda dice che egli viene ucciso dal fratello Seth, il quale ne smembra il corpo distribuendone le parti nel Nilo. Iside, sorella e moglie di Osiride, cerca queste membra, le trova e le ricompone, donando con questo atto una nuova vita immortale al marito. Il figlio Horus (il dio falco) vendicherà il padre uccidendo Seth. Pertanto ogni re defunto viene identificato dagli egizi come Osiride e il faraone regnante come Horus. Mentre Seth diviene il dio del male. Molti luoghi in Egitto rivendicano l'onore di aver avuto sepolta una parte del corpo di Osiride (come Dendera) e Abydos fu considerato il più importante in quanto si riteneva che vi avesse trovato sepoltura la testa. Il tempio di Abydos esternamente colpisce per la sua assoluta essenzialità, infatti l'ingresso porticato si presenta con una fila di 12 pilastri di base rettangolare senza decorazioni. Ma al suo interno di trova una straordinaria ricchezza decorativa. Varcate le due sale ipostile ci sono 7 cappelle dedicate a divinità diverse, le cui decorazioni a rilievo (36 scene cerimoniali del re) sono sicuramente le più belle pervenutaci dal Nuovo Regno. Durante questo periodo ci fu una rinascita delle arti dopo la decadenza nei periodi intermedi. Pur basandosi sempre sui canoni tradizionali la pittura nel Nuovo Regno acquista una suprema eleganza formale che si realizza soprattutto nei volti e nella bellezza delle linee del corpo, con un attento studio dei particolari. Nel tempio di Sethi I siamo rimasti colpiti oltre che dalla bellezza dei rilievi, dallo splendido stato di conservazione dei colori, che ci ha pienamente ripagato della momentanea delusione provata al nostro arrivo, dopo lo scomodo viaggio. Finita la visita abbiamo intrapreso il lungo e movimentato viaggio di ritorno verso Cos. Siamo arrivati in nave alle 15.00 circa e dopo aver mangiato ci siamo riposati sul ponte sole godendoci il lento fluire delle acque del Nilo e la vista delle sue rive, mentre navigavamo verso Luxor. Questa volta avevamo già a portata di mano la nostra attrezzatura fotografica per catturare le immagini di un tramonto che speravamo fosse bello come quello di ieri. Non abbiamo dovuto attendere molto e mentre il sole calava dietro le montagne tingendo ogni cosa di arancione, a oriente il cielo ancora molto luminoso assumeva una colorazione azzurra e rosa che si specchiava nell'acqua del Nilo creando un effetto quasi surreale. Arrivati a Luxor siamo rientrati in cabina e qui quasi per caso Paolo ha scattato una delle fotografie più belle del viaggio, almeno così crediamo, senza ascoltare, meno male, il parere dell' "esperta". Il sole, ormai calato da parecchi minuti aveva lasciato all'orizzonte una larga scia infuocata contro le montagne della Valle dei Re; solo il profilo di una piccola imbarcazione muoveva le acque di brace del Nilo e una piccola luna a "barchetta" brillava nelle tenebre. Quelle di oggi sono state le ultime escursioni di gruppo previste nel programma, quindi dopo cena dovremo saldare gli extra e le mance al personale di bordo e come di rito consegnare la mancia collettiva ad Amr che se l'è ampiamente meritata per competenza e simpatia. |
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