|
||
Siamo partiti alle 9.00 e dopo un piccolo tratto in pullman siamo
arrivati a Karnak che desta appena 3 Km da
Luxor. E' un piccolo centro che conserva notevoli memorie
dell'antica Tebe fra cui domina il tempio di Amon
che è il più grande del mondo ed è dedicato alla massima
divinità tebana. Tutto il complesso monumentale di Amon è
racchiuso dalla cinta muraria di Amon che ha un perimetro di
circa 2400 metri e il muro in mattoni crudi è largo 8 metri. Il
tempio propriamente detto occupa solo la decima parte della
grande distesa di rovine. E' composto da nuclei di
varie epoche, infatti in questa colossale impresa furono
impegnati diversi faraoni da Thutmosis I e III ad Amenophi III,
Ramses I e II, Sethi I e II e Ramses III. L'ingresso principale
è preceduto da un viale di 40 sfingi criocefale con cartiglio di
Ramses II. Il cortile è il più vasto di tutti i templi egizi (metri 100 per 80). Tutto il lato sinistro è porticato con 18 colonne e capitelli papiriformi chiusi e da questa parte sorge anche il tempio di Sethi II formato da 3 cappelle dedicate ad Amon, Mut e a Khonsu. Sulla destra del cortile invece, il portico è interrotto dal tempio di Ramses III il cui pilone è preceduto da due colossi che rappresentano il faraone. Di quest'ultimo tempio ci ha colpito soprattutto la profondità con cui erano incisi i geroglifici sui muri. Il faraone era infatti ossessionato dall'idea che i successori potessero cancellare il suo cartiglio sostituendolo col proprio: la cosa non era certamente assurda dato che proprio suo padre, Ramses II, spesso ricorse a questo espediente senza alcun riguardo per i predecessori. Al centro del cortile sorgeva il Chiosco di Taharqa per la sosta della barca processionale, delle 10 colonne che lo compongono ne rimane integra solo una che svetta solitaria, con capitello papiriforme aperto. Armando ci ha spiegato che le colonne che sostenevano i portici e i tetti venivano fatte con il capitello chiuso che rappresentava un fiore in bocciolo perchè non beneficiato dalla luce del sole. Viceversa le colonne destinate a chioschi e a costruzioni prive di copertura avevano capitelli aperti che raffiguravano il fiore sbocciato. Il secondo pilone è formato da un vestibolo originariamente ornato con due grandi statue che rappresentavano Ramses II di cui ne rimane solo una perdipiù abbastanza deteriorata. Invece molto meglio conservato è il colosso di Ramses II che precede l'ingresso monumentale. E' alto circa 15 metri e racchiude fra le gambe la figlia Bent- Anta. Varcato il secondo pilone si entra nella grande sala ipostila che offre uno spettacolo grandioso con le sue 134 colonne colossali. Le 12 colonne della navata centrale alte 23 metri sono opera di Amenophi III e presentano capitelli papiriformi aperti che hanno una circonferenza di circa 15 metri. Armando ci ha detto che su ogni capitello potrebbero starci 50 persone e ci ha indicato la colonna dalla quale è caduto il masso nella scena del famoso film "Assassinio sul Nilo" tratto dal romanzo di Agatha Christie. Le restanti 122 colonne papiriformi a capitello chiuso disseminate ai lati sono più basse di un terzo.Proseguendo oltre la sala ipostila molte sono le rovine che si incontrano e data la vastità del tempio anche con la guida è difficile localizzarsi perchè osservando un singolo particolare si perde facilmente la visione d' insieme. In questa parte del tempio l'attenzione è attratta da due obelischi integri che svettano verso il cielo azzurro. Il primo che si incontra è quello di Amenophi III in granito rosa alto 23 metri e l'altro è l'obelisco di Hatshepsut sempre in granito rosa che misura ben 30 metri ed è quindi il più alto esistente in Egitto e il secondo nel mondo dopo l'obelisco in piazza S. Giovanni in Laterano a Roma. La regina aveva fatto erigere i due obelischi per il proprio giubileo ed erano probabilmente placcati in oro. A sud del grande tempio di Amon si estende il lago sacro, un bacino di 120 metri per 77 metri di forma quasi rettangolare che veniva usato per le navigazioni rituali cioè nelle solenni cerimonie era solcato da barche sacre. Presso il lago c'è un gigantesco scarabeo in granito, voluto da Amenophi III in onore del dio solare Amon-Kheperre. Armando ha fatto fare a tutti noi insieme un rituale porta fortuna: tre giri attorno alla statua e le coppie dovevano fermarsi e con una mano verso lo scarabeo guardare il sole e baciarsi. Porterà anche fortuna... eravamo comunque gli unici, fra i vari gruppi di turisti, a seguire le direttive della nostra guida egiziana mentre lui si divertiva un sacco a osservarci! Poco distante dal lago si estendono i cosiddetti "Propilei del Sud", quattro piloni collegati da mura che formano altrettanti porte trionfali sulla via sacra di collegamento tra il grande tempio del dio-padre Amon e quello della dea-madre Mut. A nord del primo pilone si trova il cosiddetto "Nascondiglio", il cortile dove vennero ritrovate tantissime statue non più usate: 779 statue in pietra e circa 17000 in bronzo e tutti gli ex voto recati al tempio forse dalla sua origine; ora si trovano quasi tutte al museo egizio del Cairo. |
||