31 GENNAIO

Questa mattina, dopo colazione, siamo partiti in aereo da Luxor per il Cairo. Siamo arrivati all'aeroporto dopo circa 40 minuti di volo. Il trasferimento dal settore voli nazionali a quello voli internazionali è stato un po' movimentato infatti prima bisognava accaparrarsi uno dei pochi carrelli disponibili e poi affrontare un percorso accidentato essendo i marciapiedi e le strade di questa zona in via di rifacimento. I controlli prima di ricevere la carta d'imbarco sono stati particolarmente accurati. Il momento più simpatico è stato quando i bagagli a mano venivano fatti passare attraverso un congegno elettronico in modo che sul monitor apparisse la sagoma degli oggetti metallici eventualmente contenuti in essi. Qui ci siamo divertiti a commentare gli acquisti dei nostri compagni di viaggio : piramidi, gatti, scarabei, cartigli, e altri souvenir egiziani di ogni dimensione possibile. Il momento clou è stato quando hanno fatto aprire il beauty-case della moglie di Carlo che era pieno stipato di medicinali e naturalmente dopo il controllo non riusciva più a richiudere, ci abbiamo provato un po' tutti tra i sudori freddi della signora e i brontolamenti del marito.

Poi finalmente il gruppo è salito su diversi pulmini che conducevano alla pista di partenza dell'aereo. Noi che eravamo sul primo pulmino siamo rimasti meravigliati nel trovarci di fronte un aereo delle linee yugoslave e non volevamo salire, nonostante che uno del personale dell'aereoporto ci indicasse l'aereo e ripetutamente dicesse "Rome". Poco dopo è arrivato il pulmino con Sandra che ci ha fatto salire e ci ha spiegato che era un mezzo noleggiato dall' Egyptair con personale yugoslavo. L'aereo è decollato alle 14.00 circa. Il viaggio è stato molto comodo e le diffidenze iniziali sono state subito superate. Finalmente visto che le hostess parlavano anche italiano, siamo riusciti a capire le istruzioni per eventuali emergenze (un po' tardi no?). Durante il volo a 10.000 metri di quota abbiamo visto sotto di noi delle bellissime nuvolette bianche a "pecorelle", la punta occidentale dell'isola di Creta e, poco prima dell'atterraggio, il Vesuvio.

Siamo arrivati a Roma dopo 2 ore di volo, il pilota yugoslavo è stato tanto bravo che quasi non ci siamo accorti del momento in cui abbiamo toccato terra. Qui a Roma il gruppo si è separato definitivamente. Noi insieme a due famiglie di Bologna e una di Modena abbiamo preso il volo per Bologna alle 18.00 circa e siamo arrivati dopo tre quarti d'ora.

Nello scendere dall'aereo a Bologna, cosa che avevamo notato meno a Roma, ci siamo resi conto che eravamo in pieno inverno, il freddo e l' umidità ci hanno fatto subito rimpiangere il clima meraviglioso che avevamo lasciato in Egitto, soprattutto a Luxor e ad Aswan: un' "estate" secca e leggermente ventilata... forse il "mal d'Africa" è anche questo.

Fine.

Paolo e Cristina


N.B: tutte le foto, tranne quella della maschera di Tutankhamon, sono state fatte da noi.