Telepatia significa letteralmente
"sentire da lontano". Nei casi che riporterò i gatti hanno
percepito in anticipo le intenzioni del padrone di tornare a casa o di
fare una telefonata o hanno avvertito a lunga distanza un incidente o
la morte del padrone o ancora rispondono a richiami telepatici.
Caso di
previsione del ritorno a casa del padrone dopo assenza breve (dal libro
di Sheldrake -pag. 62):
Nome del gatto: Sami
Proprietario: Jeanne
Randolph (Washinthon)
"Il mio
ragazzo per Natale mi ha regalato un gattino di nome Sami. Quasi tutte
le sere, dopo il lavoro, lui veniva a trovarmi nel mio appartamento. Io
sapevo sempre in anticipo il suo arrivo, perchè Sami si
metteva sulla porta circa dieci minuti prima. Non poteva averlo capito
da me, perchè io non sapevo mai l'ora in cui il mio
fidanzato sarebbe arrivato. Era un agente immobiliare e aveva abitudini
irregolari. Dubito che Sami potesse riconoscere la macchina, dal
momento che vivo nel centro di una città molto rumorosa, in
un palazzo a molti piani. Quando la mia mamma è qui in
visita, mi dice che Sami fa lo stesso con me, e io arrivo in
metropolitana. (Jeanne Randolph)."
Mia madre mi dice che
spesso Pompeo si mette vicino alla porta qualche minuto prima che io
arrivi dal lavoro, ma non abbiamo mai fatto degli esperimenti in merito
e comunque è vero che quando tutta la famiglia è
fuori al ritorno lo troviamo quasi sempre dietro la porta in attesa.
Non è detto che sia telepatia, in questi casi potrebbe aver
sentito il rumore del portone del palazzo o le voci nelle scale.
Bisognerebbe mettere una telecamera per vedere quanto tempo prima il
gatto reagisce.
Caso di
previsione del ritorno del padrone dopo assenze prolungate o viaggi in
luoghi remoti (dal libro di Sheldrake -pag. 68):
Nome del gatto: Moudi
Proprietario:
Elizabeth Bienz (Svizzera)
"Qualche
giorno dopo la mia partenza [la proprietaria di Moudi si
trasferì a Parigi lasciando il gatto ai genitori]
sparì dalla casa dei miei e non si fece più
vedere. Ogni due o tre mesi io tornavo e il gatto ricompariva, ben
nutrito e curato. I miei genitori non hanno mai scoperto dove vivesse
nel frattempo. La sorpresa più grande ce la diede la volta
in cui io arrivai senza preavviso: qualche ora prima arrivò
lui. Mia madre era stupita e pensò si fosse sbagliato. Ma
poi apparvi anch'io."
In estate quando andiamo
in vacanza lasciamo spesso Pompeo dai miei genitori. Mia madre mi ha
sempre detto che Pompeo il giorno in cui ritorniamo dalle ferie sta
spesso vicino alla porta. Chissà se capta la nostra
intenzione di tornare o sente l'agitazione e il timore dei miei
genitori per il nostro viaggio. Comunque sia, dimostra una
sensibilità notevole.
Caso di
previsione della visita dal veterinario (dal libro di Sheldrake -pag.
113):
Nome del
gatto: non so
Proprietario: Andrea
Kùnzli, (Starrkirsch, Svizzera)
"Il gatto sa
sempre con ore di anticipo che sto per portarlo dal veterinario molto
prima del momento in cui vado a prendere il cesto in soffitta. Io cerco
di comportarmi nel modo più naturale possibile,
così che non si accorga di niente, ma per lui sono un libro
aperto e si mette a gnaulare perchè vuole uscire."
Da un indagine di
Sheldrake effettuata presso gli studi veterinari, intervistando medici,
infermieri e segretarie è risultato abbastanza frequente il
caso che il padrone disdica l'appuntamento che aveva preso
perchè il gatto è introvabile.
Mi ricordo che quando
Pompeo era più giovane si nascondeva sotto il letto quando
prendevamo fuori dall'armadio la sua gabbia ma non mi ricordo di
sparizioni avvenute prima. Quest'anno si è talmente abituato
alle visite dal veterinario che ormai si fa infilare dentro senza
opporre troppa resistenza, dimostrando un atteggiamento di triste
rassegnazione.
Caso di
previsione dell'arrivo del proprio pasto (dal libro di Sheldrake -pag.
120):
Nome del gatto: Tiger
Proprietario: Joan
Hayward (Dorchester - Inghilterra)
"Tiger, che
era un soriano, aveva l'abitudine di infilarmisi fra i piedi per
raccattare i pezzetti di carne che cadevano per terra; fin qui niente
di particolare, ma quando cominciavo a pensare di tirar fuori il
tritatutto per macinare la carne lui lo capiva (nessuna reazione se lo
usavo per frutta o verdura), e mi si cacciava fra i piefi anche se fino
a quel momento era stato acciambellato a dormire o fuori in giardino.
Tutto questo prima ancora che avessi aperto lo stipo in cui tenevo
l'apparecchio e prima che prendessi la carne (sennò avrei
supposto che ne aveva sentito l'odore). Semplicemente, pareva che mi
leggesse nel pensiero, dato che restava indifferente se aprivo lo
stesso stipo per prendere un altro utensile."
Il giorno 10/11/2006 mi
è successo un episodio curioso. Stavo cucinando e mi
è caduta un po' di panna sul pavimento e prima di pulirla ho
pensato "forse se chiamo Pompeo viene a leccarla". Non ho finito di
formulare mentalmente la frase che Pompeo, che si era appena accucciato
nella sua brandina, si è alzato ed è venuto verso
di me. A quel punto gli ho indicato la macchia di panna e lui l'ha
leccata. E' telepatia o è solo una coincidenza?
Caso di
richiamo telepatico fatto dal padrone al proprio gatto (dal libro di
Sheldrake -pag. 125):
Nome del gatto: Leo
Proprietario: Pauline
Bamsay (Port Talbot - Galles)
"Quando lui
non c'è e mi pare che sia stato via per troppo tempo,
è sufficiente che io pensi "Dai, Leo, vieni a casa" e in
pochi minuti, certe volte anche in meno di uno, a seconda della
distanza alla quale si trova, lui appare. ... Se sono in casa, salta
dentro dalla gattaiola della porta posteriore miagolando forte e
addirittura sale le scale per cercarmi."
A quanto pare
è l'esperienza telepatica più comune nelle varie
testimonianze raccolte da Sheldrake. Con Pompeo non ci ho mai fatto
caso ma proverò. Ci sono dei consigli in merito sia nel
libro di Sheldrake che in quello di Greene.
Caso di
chiamata telepatica fatto dal gatto al proprio padrone (dal libro di
Sheldrake -pag. 134):
Nome del gatto: Whisky
Proprietario:
Catherine Forrester (Yorkshire - Inghilterra)
Whisky era
fuggita da una pensione per gatti nello Yorkshire mentre i familiari
erano in vacanza. Al loro ritorno due settimane più tardi,
essi vennero a sapere che era andata smarrita poco dopo la partenza. La
padrona si mise a cercarla per tutto il paese... "Tutto questo
portò via molto tempo ed era sceso il buio; sembrava che non
ci fosse altro da fare che tornare a casa e riprovarci il mattino
seguente. Mi ero allontanata di un chilometro e mezzo, quando d'un
tratto mi sentii obbligata a tornare al villaggio senza por tempo in
mezzo. Seguii il mio impulso e svoltai in una via senza uscita che
portava soltanto ad una cisterna. La percorsi per sette-ottocento metri
e fermai l'auto. Scesi e mi misi a chiamare: "Whisky". Immediatamente
udii un miagolio e lei, con un balzo sopra a un muro, si
materializzò da un campo."
Oltre ai gatti che si
sono persi, i richiami più frequenti di questo tipo si
verificano quando il gatto vuole entrare in casa e trova la porta
chiusa. In parecchi casi il padrone percepisce questo bisogno ancora
prima che il gatto inizi a miagolare. Alcuni padroni che possiedono
più gatti sanno anche quale dei gatti li sta chiamando
telepaticamente. Incredibile!
Caso di gatti
che "rispondono" al telefono (dal libro di Sheldrake -pag. 138):
Nome del gatto: Carlo
Proprietario: Veronica
Rowe (Kingston - Inghilterra)
"Sette anni
dopo aver adottato Carlo, mia figlia andò via di casa per
frequentare un corso per insegnanti. Ci chiamava di rado.
Però, quando il telefono squillava ed era lei, e non nostro
figlio che stava al Politecnico di Kingston, Carlo schizzava su per le
scale (il telefono stava sul pianerottolo) prima che io avessi alzato
la cornetta!! Nessuno sapeva che era lei. Era un vero divertimento: se
il gatto correva su per le scale doveva essere per forza Marian. Non
l'aveva mai fatto e oltretutto non aveva il permesso di salire al piano
di sopra."
In alcuni casi i gatti
sanno che ci sarà una telefonata della persona a cui sono
particolarmente affezionati anche prima che squilli il telefono. Un
gatto addirittura stacca la cornetta quando chiama il padrone e inizia
a miagolare. Anche a molte persone capita di pensare ad una persona e
questa dopo poco ci telefona. Secondo Sheldrake dalle sperimentazioni
con il telefono che sono attuabili facilmente si possono ottenere degli
ottimi risultati scientifici. E' apparentemente un controsenso
perchè come dice egli stesso: "Proprio il telefono
che ha reso obsoleta la telepatia forse può aiutarci a
riscoprirla".
Caso di
percezione a distanza di un incidente accorso al padrone (dal libro di
Sheldrake - pag. 102):
Nome del gatto:
Klaerchen
Proprietario: Andrea
Metzger (Bempflingen - Germania)
"Nel maggio
del 1994 sedevo sulla veranda e la nostra gatta persiana di tre anni.
Klaerchen, era tranquilla vicino a me che faceva le fusa. La mia
bambina di undici anni era andata fuori con la sua amica in bicicletta.
Il mondo pareva bellissimo e pieno di armonia, quando a un tratto
Klaerchen saltò su, cacciò un urlo che non avevo
mai udito prima e in un baleno corse in salotto, dove si sedette
davanti alla mensola del telefono. L'apparecchio suonò di
lì a poco e io seppi che a mia figlia era capitato un brutto
incidente in bici e che era stata portata in ospedale."
Caso di
percezione a distanza della morte del padrone (dal libro di Greene
-pag. 101):
Nome del gatto: Fidget
Proprietario: Martin
(Bournemouth - Inghilterra)
Martin ebbe un
incidente stradale e dopo tre giorni di ricovero ospedaliero
piombò in coma e morì. La sepoltura fu fissata
per due giorni dopo nel vasto cimitero non lontano da casa.
Un amico di Martin che andò al cimitero trovò
Fidget. Un becchino riferì che l'animale era arrivato
all'alba e attendeva accanto alla fossa destinata al padrone e rimase
lì fino che la cassa fu calata nella fossa e ricoperta,
dopodichè se ne andò con aria mogia. Questa
è la testimonianza dell'amico di Martin:
"Non potrei
non riconoscere Fidget, ha delle macchie troppo caratteristiche. Per
stupefacente che possa sembrare, il gatto sapeva che il suo grande
amico era morto, e sapeva anche il giorno e il posto in cui sarebbe
stato sepolto in quel grande cimitero."
Le reazioni riscontrate
nei gatti, per i casi di morte del proprio amico umano lontano, sono
comuni a quasi tutte le testimonianze. Nella maggior parte dei casi
emettono suoni insoliti, urli, uggiolii oppure si nascondono e sempre
dimostrano segni di sofferenza. Questo dimostra come sia forte il
legame che unisce un gatto al suo amico umano e viceversa. Capita,
infatti, anche se più raramente, che anche l'uomo avverta
quando succede qualcosa di funesto al suo amico a quattro zampe
attraverso manifestazioni di disagio immotivato oppure di agitazione
con chiara coscienza dell'accaduto e altre volte perchè il
fatto appare in sogno.
Numerose sono infine le
storie che attestano che i gatti sono in grado di vedere nel regno
degli spiriti. Qui entriamo in una materia molto controversa ma
citerò comunque alcune testimonianze.
- "Era una
notte d'estate, afosa e senza un alito di vento. Mia madre era morta da
poco, e come spesso succede quando perdiamo una persona cara, mi
accadde di sognarla." ... "Mi svegliai di colpo... e nel
silenzio notturno i due comò, che avevo trasferito dalla sua
casa smobilitata nella mia camera da letto, emisero, in sintonia, due
sordidi scricchiolii, quel rumore del legno che si deforma, o che si
assesta, che salgono qualche volta dalle viscere dei mobili,
soprattutto se fa caldo. In quel momento, il mio gatto, che dormiva
come di consueto ai piedi del mio letto, si svegliò, si
stirò voluttuosamente, e, d'un tratto, restò come
pietrificato. Fissò la porta della camera, come se qualcuno,
giunto silenziosamente dal buio dell'appartamento, avesse fatto la sua
apparizione sulla soglia."... "Subito dopo accadde la cosa
più sconvolgente: la testa del micio cominciò a
girare da sinistra, dove c'era la porta, verso destra, come se stesse
seguendo con lo sguardo qualcosa o qualcuno che si muovesse lungo il
fondo del letto." ... "Il mio gatto, infine, si accoccolò e
si mise a ronfare: se aveva visto qualcosa, mi dissi, non si era per
nulla spaventato. Se era un fantasma doveva essere certamente quello di
una persona che l'animale conosceva e che aveva riconosciuto. Malgrado
tutto il mio scetticismo, in quella notte d'estate, il sogno di mia
madre, gli scricchiolii dei suoi comò, e lo strano
comportamento del mio misterioso amico andarono in corto circuito nel
mio cervello. Mi trovai a sussurrare: "Mamma, sei tu?" . Non ebbi
risposta."
- (Giorgio
Celli dal libro "La vita segreta dei gatti" - pag. 88)
"Dopo la
morte dell'adorato Fingal, verso le nove di sera, Clelia Dale sentiva
un leggero picchiettio contro la porta finestra, proprio nell'ora in
cui il gatto chiedeva abitualmente di rientrare dopo le scorribande
serali. Un pomeriggio Clelia ricevette una visita di un'amica che aveva
portato con sé il proprio Siamese. L'animale si mosse verso
la poltrona in cui Fingal era solito dormire, acciambellato su un
cuscino giallo; ma si fermò di colpo, inarcò il
dorso e cominciò a soffiare minacciosamente. Secondo le due
donne, il comportamento era esattamente quello che il Siamese avrebbe
tenuto se avesse scorto un altro gatto addormentato sulla poltrona. Un
po' più tardi, all'ora in cui a Fingal veniva concesso di
uscire, Clelia aprì la porta finestra. Il Siamese, che in
precedenza aveva evitato con cura la poltrona, si rizzò
sulle zampe, attraversò la stanza e si
raggomitolò con aria felice sul cuscino giallo, come se
avesse visto uscire l'altro gatto e sapesse che poteva acciambellarsi
senza pericolo in quel morbido cantuccio.
(David Greene dal
libro "La Magia del Gatto" - pag. 105)
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