Empatia significa "comprensione o sofferenza simpatetica" quindi la
capacità di capire, sentire e condividere i pensieri e le
emozioni di un altro. Ci sono tante testimonianze che dimostrano che
non solo l'uomo prova compassione e pietà per un cane o un
gatto ferito o malato ma anche gli animali domestici possono
contraccambiare la stessa sensibilità e in alcuni casi
estremi arrivano a salvare la vita del padrone.
Caso di
intuizione del bisogno del padrone (dal libro di Sheldrake pag. 91):
Nome del gatto: Baerli
Proprietario: Gertrude
Bositshnick (Leonen - Austria)
"Per 15 anni
Baerli, un gatto giallo, maschio, è stato un compagno leale,
la gioia della mia vita. Era un animale meraviglioso e amava la
libertà, ma quando non stavo bene o ero triste non si
allontanava da me nemmeno un istante. Mi si sistemava in grembo e
faceva le fusa, premendo il suo corpo contro il mio. Appena mi sentivo
meglio se ne andava per i fatti suoi come sempre, specialmente la
notte."
E' molto comune che i
gatti si comportino in maniera più dolce e premurosa quando
il padrone è ammalato o triste. Anche Pompeo sta vicino ai
membri della sua famiglia quando non stiamo bene e in molte occasioni
mi ha svegliato nel mezzo della notte quando i miei figli mi chiamavano
o piangevano. Un caso eclatante che dimostra la sensibilità
di Pompeo nei nostri confronti è successo diversi anni fa.
Nel mezzo della notte mi sono svegliata per una crisi d'asma
particolarmente forte e dopo aver preso le medicine mi sono seduta sul
divano in sala in attesa che mi passasse del tutto. Inizialmente Pompeo
è venuto vicino a me e si è accucciato sul
divano, poi, vedendo che la crisi si protraeva, è andato a
chiamare Paolo che stava tranquillamente dormendo. L'ha dovuto
svegliare più volte perchè all'inizio mio marito
non si era preoccupato per la mia assenza ma, infine, sollecitato dal
gatto, mi è venuto a cercare. Quando ci siamo parlati con
toni rassicuranti, Pompeo si è messo tranquillo a dormire
nella sua cuccia. Questa è stata una chiara manifestazione
di preoccupazione dovuta all'affetto e all'amore che prova per noi.
D'altra parte anche io e
Paolo siamo stati vicini a Pompeo quando ha subito, quest'anno,
un'operazione chirurgica per l'asportazione di un tumore sottocute. Il
tumore è risultato in seguito benigno, fortunatamente, ma il
taglio era notevole (almeno di 25 centimetri) e per evitare che si
leccasse la ferita e si strappasse via i punti, le prime due notti a
turno siamo stati svegli vicino a lui. Sia io che Paolo abbiamo avuto
la netta impressione che ci fosse riconoscente per non averlo lasciato
solo in quel momento difficile.
E' un dato di fatto che
gli animali curano e consolano. Ci sono centinaia di casi raccolti da
Sheldrake e da un'altro studioso David Greene, esperto proprio in
questo ambito. Greene, amante dei gatti li ha osservati a lungo e ha
scoperto i benefici effetti che questi animali avevano in casi di
pazienti con problemi emotivi e sociali. Nel suo libro, citato
nell'introduzione, ha raccolto testimonianze, documentazioni e indagini
in oltre 10 anni di ricerche e sperimentazioni. Una di queste
particolarmente toccante è quella che riporto qui.
Caso di
risveglio dal coma ad opera di un gatto (dal libro di Greene pag. 69):
Nome del gatto: Miguel
- gatto randagio
Proprietaria: Maria
(Mazatlan - Messico)
Maria in seguito ad un
incidente stradale entrò in un coma che non le consentiva
né di muoversi né di parlare. Fu portata a casa. "Forse
Maria sarebbe rimasta in uno stato di incoscienza se non fosse entrato
casualmente in scena un gatto randagio, che la famiglia
chiamò Miguel." Tutto successe il 27 luglio 1976.
"La stanza
era buia" ricordò la madre. "Un movimento attirò
a un tratto la mia attenzione. Vicino alla mano sinistra di mia figlia,
che era sdraiata sul letto, c'era un gattino. Mio marito aveva lasciato
la finestra aperta, perchè Maria aveva sempre amato l'aria
fresca e il medico ci aveva detto che ogni ricordo del passato poteva
aiutare il ritorno allo stato cosciente."
Il gattino succhiava e
leccava il pollice della mano sinistra di Maria e le sue dita si
contraevano leggermente sotto le delicate carezze. Era il primo
movimento in assoluto che la madre di Maria vedeva dopo l'incidente. Da
quel momento le dita si mossero sempre di più. Miguel,
tranne brevi assenze, rimaneva sul letto vicino a Maria a leccargli le
mani e nel giro di otto giorni Maria emerse dal coma e
pronunciò le sue prime parole dopo quasi sette mesi. Quando
Maria guarì del tutto lei e i suoi genitori per festeggiare
fecero un viaggio e lasciarono Miguel in casa affidato alle cure della
domestica. Al loro ritorno il gatto era sparito come se avesse capito
che il suo compito era finito.
Io mi chiedo: Miguel era
un gatto o un angelo?
Questo caso non
è il solo e sempre più medici sono stati
testimoni di fenomeni analoghi in tutto il mondo, tanto che,
è nata quella che oggi chiamiamo Pet Therapy.
Gatti selezionati per la loro dolcezza e pazienza vengono introdotti
nei reparti psichiatrici, nelle scuole per handicappati, nelle
associazioni per il recupero di drogati o nelle case di riposo per
anziani. Secondo i dottori Samuel ed Elizabeth Corson e
colleghi, della Facoltà di Psichiatria presso
l'Università statale dell'Ohio (pionieri in questo ambito),
gli animali domestici danno il loro contributo terapeutico
catalizzando sentimenti ed emozioni che altrimenti
rischierebbero di rimanere inespressi. Molti
pazienti accettano l'affetto di un gatto molto prima di reagire a
quello di un umano. Questi pazienti che normalmente svolgono
un ruolo totalmente passivo in quanto dipendono dai medici e dagli
infermieri, riacquistano stima di sé e fiducia nel doversi
occupare di un'altra creatura, ricevendo in cambio affetto e
gratitudine.
Secondo David Greene,
tutti i gatti, chi più chi meno, hanno il potere di
accelerare i processi di guarigione ed inoltre esercitano un'influenza
benefica nel mantenimento della salute. I primi in America a dimostrare
questi benefici furono i dottori Aaron Katcher ed Erica Friedmann
dell'università di Pennsylvania su pazienti che erano stati
vittime di attacchi di cuore. Infatti scoprirono che chi possedeva un
animale domestico era avvantaggiato rispetto agli altri e lo vollero
dimostrare scientificamente. I pazienti furono collegati alle
apparecchiature mediche mentre parlavano e giocavano con i loro
animali. I risultati furono sorprendenti: la pressione sanguigna, il
ritmo cardiaco e la conduttività della pelle diminuirono in
modo significativo non appena i pazienti cominciarono ad accarezzare
gli animali.
I Gatti, infatti, sono
validi terapeuti nell'uso del tatto. Nella nostra cultura il contatto
fisico tra adulti viene scoraggiato mentre l'appagamento del senso del
tatto ha una grande importanza per la salute fisica ed emotiva. Il
gatto è maestro nell'arte del grooming (il
leccarsi) perchè la sua lingua ha una superficie particolare
con tre tipi diversi di protuberanze che svolgono un'azione molto forte
di stimolazione della pelle. Maria reagì alle leccate di
Miguel grazie al collegamento che esiste tra la pelle e il cervello. La
pelle è l'organo più esteso del corpo e una gran
quantità di materia grigia elabora i segnali che provengono
dalla mano e in particolare dal pollice e dalle altre dita.
Il tocco curativo del
gatto è valido per lui stesso, per gli altri gatti, per gli
umani e addirittura per gli animali di altre specie. David Greene,
infatti, ha riportato nel suo libro la sua esperienza personale,
visitando un rifugio in Inghilterra diretto da Elizabeth Stuart-Hogg
che cura gli animali feriti o malati. In quel momento i pazienti erano
un gufo, un'uria, un porcospino e un pappagallo e nel processo curativo
avevano parte attiva quattro gatti: Percy , Simeon, William e Whisper.
"La scena
più sorprendente cui assistetti durante la mia ricerca mi si
presentò proprio in quel luogo: Percy puliva pazientemente
le piume di Gillette [un'uria con il piumaggio imbrattato
di nafta] mentre William giaceva addormentato vicino al gufo."
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