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Tanto tempo fa in un vecchio villaggio viveva in un castello una vecchia strega che aveva un gatto completamente nero.
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Questa
strega, pur essendo una persona che non faceva paura a nessuno, non
usciva mai di casa perché era terribilmente sfortunata. Cercava sempre
di inventare una pozione che l'aiutasse a risolvere questo problema ma
non funzionava mai.
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Un
giorno si convinse che la colpa fosse del suo gatto nero che si
chiamava Gattastrofe. Era sicuramente quel gatto che gli portava
sfortuna e allora lo cacciò fuori di casa, da quel momento divenne
cattiva.
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Fece dei volantini con su scritto "i gatti neri portano sfortuna" per rivelare a tutti la sua scoperta.
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Tutti gli abitanti del
villaggio leggendo quei biglietti si rifugiarono nelle loro case ed
evitarono qualunque gatto nero che avessero incontrato per strada.
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Gattastrofe
andò dai suoi amici felini e dai suoi cugini i gatti neri e insieme
progettarono un piano segreto per far credere agli esseri umani che i
gatti neri portino fortuna.
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I
gatti fecero in modo di far trovare ogni volta che passavano una moneta
d'oro agli abitanti del villaggio per un po' di giorni. In seguito i
gatti entrarono di nascosto nel castello perché Gattastrofe voleva
spiegare alla strega perché era così sfortunata. La strega li vide e
tese una trappola così i gatti furono tutti intrappolati.
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Ad
un certo punto arrivarono dentro al castello tutti gli abitanti del
villaggio perché volevano parlare con la strega. Erano tutti arrabbiati
con lei perché non era vero che i gatti neri portassero sfortuna.
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Gattastrofe
ricordò alla strega che quando era una streghetta aveva fatto un
incantesimo errato e così da quel giorno divenne sfortunata.
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La
strega si scusò con tutti, ormai quel ricordo apparteneva al passato e
non si ricordava più di quell'avvenimento. E subito fece un
controincantesimo per annullare la sfortuna.
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Alla fine tutto fu perdonato
e la strega ritornò buona e fondò una colonia felina soprattutto
dedicata a Gattastrofe e a tutti i gatti neri ma anche a quelli normali.
La storia è stata
inventata, scritta ed illustrata da Alice, la mia sorellina, quando
frequentava la prima media e ha ricevuto anche una premio dalla prof.
d'italiano. Mica male, eh?
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