- Poiché
ognuno di noi ha una sola vita,
- perchè
non decidere di passarla con un gatto?
(Robert
Stearns)
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- La
musica e i gatti sono un ottimo rifugio
- dalle
miserie della vita.
(Albert
Schweitzer)
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Ogni
vita dovrebbe avere sette gatti.
(Anonimo)
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- Un gatto tira l'altro. E' inevitabile.
(E. Hemingway)
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- Un
piccolo gatto trasforma
- il
ritorno in una casa vuota
- nel
ritorno a casa.
(Pam
Brown)
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- Perché
i gatti diventano i compagni degli umani?
- Perché
non hanno niente in comune:
- Niente
da invidiarsi,
- Niente
da contendersi,
- Niente
da dirsi.
-
- Poiché
né gli uni né gli altri s'aspettano qualcosa
- Sono
sempre soddisfatti gli uni degli altri.
- Il
gatto non cercava niente in particolare
- E
avrebbe mangiato comunque il topino.
- L'umano
non guardava niente di speciale
- E
il gatto gli saltò giusto in grembo.
-
- Niente
li aveva portati a essere insieme;
- Niente
può portarli a separarsi.
(Henry
Beard)
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- E il gatto disse: <<non sono un amico e non sono un
servo, io sono il Gatto che cammina da solo, e tutti i posti sono
uguali per me, e voglio entrare nella tua caverna!>>
(R. Kipling)
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- Un
gatto non vuole che tutto il mondo lo ami,
- solo
quelli che lui ha scelto di amare.
(Helen
Thompson)
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- Per avere un'idea equilibrata di se stessi e della propria
importanza, ognuno di noi dovrebbe avere un cane che lo adori e un
gatto che lo ignori.
(D. Bruce)
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Vivete
in un appartamento in cui siete assenti per molte ore al giorno? Non vi
consiglio di accogliere in casa vostra un cane, e il perchè
è presto detto. Quando era ancora un lupo, il cane viveva in
gruppo, e ha conservato un suo certo bisogno di stare insieme, in
parole povere di socializzare. Il cane, lasciato solo in casa, soffre...
Vi
prescrivo, nel vostro caso, di puntare piuttosto all'adozione di un
gatto. Difatti, il micio, allo stato selvatico, è un animale
solitario, che, a parte gli incontri sessuali, e l'allevamento dei
piccoli, se ne sta per i fatti suoi, e quindi non soffre di solitudine.
Certo, vi aspetta con impazienza, perchè vi ama, ma non ha
la bruciante necessità di compagnia del cane, che
è, per così dire, iscritta nel suo patrimonio
genetico. Tra l'altro il gatto, se ha ben mangiato, e se si trova in un
luogo dove nessun pericolo lo minaccia, il vostro appartamento
insomma!, si fa, delle penichelle interminabili che durano fino a
sedici ore al giorno. E sogna perdutamente, non si sa cosa, ma sogna,
forse le foreste delle sue origini, dove scorrazzava libero, e
probabilmente più felice.
L'unico
inconveniente è che se lui dorme a lungo durante il giorno,
quando voi siete al lavoro, di notte - si tratta di un animale da
abitudini crepuscolari e notturne - può decidere che,
arzillo e riposato com'è, dovete giocare, oppure vi assedia
per ricevere delle coccole, e così via, sottoponendovi ad
una insonnia per eccesso di affetto. Ebbene, ogni amicizia comporta
qualche seccatura, e la si sopporti di buon grado che ne vale la pena!
(Giorgio
Celli - Etologia di un'amicizia)
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- Mi
era stato detto che l'addomesticamento con i gatti è molto
difficile.
- Non
è vero. Il mio mi ha addomesticato in un paio di giorni.
(Bill
Dana)
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- I
gatti riconoscono in maniera infallibile
- il
momento della concentrazione totale
- e
si intromettono tra essa e te.
(Theophile
Gautier)
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- I
gatti sanno calcolare con matematica precisione
- il
luogo esatto nel quale daranno più disturbo
- se
vi si siederanno.
(Pam Brown)
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I
gatti non cessano mai di stupirmi per la loro intelligenza, e la loro
capacità di percepire gli umori dell'uomo che pensa di
essere il loro padrone, e di sicuro non viene riconosciuto come tale, o
che crede di essere il loro amico, e di sicuro viene ricambiato con
uguale amicizia.
(Giorgio
Celli - Etologia di un'amicizia)
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I
gatti capiscono ogni singola parola che noi non diciamo.
(Matt
Malloy)
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- I gatti occupano gli angoli vuoti del mondo umano.
- Quelli comodi.
(M. Garretty)
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- L'inconveniente
di dividere il proprio letto con i gatti
- è
che loro preferiscono dormire sopra di te,
- piuttosto
che accanto a te.
(Pam Brown)
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- Un
gatto ti permette di dormire sul letto.
- Sull'orlo.
(Jenny
De Vries)
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- Non
mi dispiace che il gatto rivendichi un proprio spazio.
- A
meno che il suo spazio non sia il centro della mia schiena
- alle
quattro del mattino.
(Maynard
Good Stoddard)
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Il
momento per accarezzare un gatto è quando sta mangiando. E
non è certo il momento per accarezzare il cane. Accarezzare
un gatto che dorme va bene. Si stira e fa le fusa nel sonno. Il can che
dorme, meglio non toccarlo.
(William
S. Burroughs)
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- Se
ad un gatto dici "Alleluia", la parola non stimolerà nessun
gruppo di nervi connessi ad altri e quindi il gatto non
mostrerà nessun segno di consapevolezza. Ma se dici "Carne",
il gatto correrà da te in un attimo...
(Samuel
Butler)
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|
- Una
volta possedevo una gatta che aveva l'abitudine di seguirmi ovunque,
tanto che la cosa era diventata piuttosto imbarazzante e io dovevo
pregarla di farmi il favore personale di non accompagnarmi oltre High
Street.
- Aspettava
sempre il mio ritorno a casa seduta all'ingresso. Mi faceva sentire
come un uomo sposato, con l'unica eccezione che non mi chiedeva dove
fossi stato, senza peraltro credermi se glielo avessi detto.
(Jerome
K. Jerome)
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- Madame
Théophile non aveva mai visto un pappagallo...
- Immobile
come un gatto egizio imbalsamato nelle sue bende guardava l'uccello con
un'aria di profonda meditazione, cercando di riordinare tutte le
nozioni di storia naturale che era stata in grado di raccogliere sui
tetti, in giardino oppure nell'orto. L'ombra dei suoi pensieri
attraversò il suo sguardo opalescente in cui potemmo leggere
questo sunto delle sue investigazioni: "Si tratta senza dubbio di un
pollo verde". Il pappagallo seguiva i movimenti del gatto con un'ansia
febbrile...
- Madame
Théophile si era impercettibilmente avvicinata. ...
- Improvvisamente
inarcò la schiena e con un salto elastico e vigoroso si
sollevò sull'asta. Il pappagallo percependo il pericolo,
esclamò subito con una voce roca, solenne e profonda ... :
"Hai fatto colazione, Jacquot?". Questa frase fece indietreggiare di
colpo la gatta, presa da un terrore indicibile. Tutte le sue idee
ornitologiche furono sconvolte. ...
- La
faccia della gatta esprimeva chiaramente il seguente pensiero: "Non
è un uccello; è un uomo: sta parlando!".
Gettò su di noi uno sguardo interrogativo e non ritenendosi
soddisfatta della nostra risposta andò a nascondersi sotto
il letto, da dove fu impossibile farla uscire per il resto della
giornata.
-
(Théophile
Gautier)
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- [Un
gatto] è l'emblema dell'irrequietezza e della pazienza allo
stesso tempo.
- Un
gatto irrequieto non resta nello stesso posto più di un filo
di seta che viene sospinto avanti e indietro da un alito di vento.
- Un
gatto di guardia resta immobile come la morte al suo posto di
osservazione e né la fame, né la sete possono
distrarlo dalla sua meditazione.
- (Alexandre
Dumas)
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Il
gattino, stabilisce con la madre un lungo rapporto, mediante il quale
impara da lei, per dir così, "a stare al mondo". ... Si
direbbe, così, che i mici restano segnati in perpetuo da
questa interazione prolungata, e didattica, con la madre, e soprattutto
se sono stati separati da lei precocemente, per tutta la vita non
soltanto si ricordano di mamma, ma nei momenti di più acuta
nostalgia, recitano una specie di commedia dei miraggi, che io ho
battezzato "del gatto mammista".
...
Siete, per esempio, distesi sul letto, decisi a prendere sonno nella
maniera più sollecita possibile. Il vostro gatto si avvicina
facendo ron-ron a gola spiegata, si distende accanto a voi e si mette a
succhiare beatamente una piega del vostro pigiama, mentre con le
zampine anteriori, dita divaricate e unghie in fuori, vi preme con
movimento alterno la spalla. Che cosa sta facendo? Semplice, sta
recitando per l'appunto quella commedia di cui sopra: finge, in altre
parole, di prendere il latte, in un momento di vertiginosa regressione
all'infanzia più remota. ... Questa recita può
protrarsi anche per una decina di minuti. Dopo di che, il gatto, che
è andato alla ricerca del tempo perduto, sembra svegliarsi
dalla sua fantasticheria onirica, vi fissa come stupito, e se ne va. ...
Insomma,
il gatto è una versione a quattro zampe di Peter Pan.
(Giorgio
Celli - Etologia di un'amicizia)
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- Dopo
aver rimproverato il proprio gatto,
- se
lo si guarda negli occhi,
- si
è afferrati dal tremendo sospetto
- che
abbia capito ogni parola
- e
che la terrà a mente.
-
- (Charlotte
Gray)
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Nel
comportamento del gatto di casa c'è un mistero, che gli
etologi stentano a spiegare, e che, a conti fatti, non spiegano per
niente. Quando la gatta deve partorire, beh, ci credereste?, ha spesso
l'abitudine di chiedere aiuto al padrone. Emette dei miagolii
intermittenti, di tono elevato, e guarda fissamente il suo amico, o la
sua amica a due gambe, come se sollecitasse una rassicurazione e un
aiuto in quel frangente. In particolar modo nelle micie che affrontano
il parto per la prima volta, la paura, per così dire, sembra
fare novanta!
Dopo
essersi lamentate a distanza ravvicinata, quando vi sedete la gatta vi
salta in braccio, e si mette a ronfare intensamente, trasformando la
richiesta di attenzione e di ausilio dal miagolio lamentoso alle fusa
suonate a perdifiato.
Ricordo
una mia gatta di tanti anni fa, che una bella notte, contrariamente
alle sue abitudini, salì sul letto, mi svegliò
ronfando e spingendo la testa contro la mia spalla, e una decina di
minuti dopo mi scodellò il primo di tre gattini quasi sul
guanciale, mentre io continuavo ad accarezzarla. La trasferii in un bel
cestino tappezzato d'ovatta, dove gli altri due micini vennero alla
luce, ma la gatta, guardandomi con occhi supplichevoli,
sembrò pregarmi per tutto il tempo di non andare via, di
restare lì, buono buono, a tenerle compagnia. Questo
comportamento è da considerarsi, dal punto dell'etologia
della specie, completamente nuovo. In natura, difatti, le gatte, quando
è giunto il momento di metter al mondo i loro piccoli ... si
nascondono in un ricovero possibilmente inespugnabile e partoriscono in
completa solitudine. E allora? Beh, si tratta, probabilmente, di un
adattamento recentissimo delle micie determinato dal nuovo rapporto che
si è instaurato con l'uomo, un rapporto fondato sull'affetto
e la reciproca confidenza. A chi chiedere aiuto se non a un amico!
(Giorgio
Celli - Etologia di un'amicizia)
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|
I
gatti sono creature strane e, come è noto, molto
schizzinose. Per loro il posto dove vanno in bagno è
importante quasi quanto il cibo che mangiano. L'atto stesso di evacuare
è un'opera d'arte cinestetica, un balletto con passi e
piroette semiprogrammati. Un gatto soddisfatto entra nella cassetta con
decisione, sceglie con cura il punto giusto, poi, scavata una piccola
buca nella sabbia, si gira, vi posiziona sopra il sedere, e
voilà! Le zampe rimangono saldamente piantate nella cassetta
per tutto il tempo necessario a compiere queste abili manovre che
richiedono palesemente grande esperienza e notevole concentrazione.
Quando ha finito, il gatto ispeziona il frutto delle sue fatiche e
spesso lo copre con cura. Infine la bestiola salta fuori dalla cassetta
per dedicarsi ad altre attività. Se un gatto non
è soddisfatto della sua cassetta, il discorso cambia. Vi si
avvicina con esitazione e si accovaccia senza tanti preamboli. Se
indugia a cercare un punto pulito nella cassetta, la ricerca
è di solito accompagnata da sdegnate scrollatine di zampe,
come se stesse cercando di liberarle da qualche sostanza orribile che
vi si è appiccicata. Quand'è pronto a evacuare,
assume un'espressione sofferta, con le orecchie basse e il corpo teso.
Alcuni stanno in equilibrio precario al limite della cassetta nel
tentativo di ridurre al minimo il contatto con la sabbia e finiscono
per sporgere oltre il bordo con conseguenze vergognose. Una volta
finito, questi gatti non indugiano, se ne vanno subito senza coprire
niente.
(Nicholas
Dodman)
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|
E
dormiva con me. Al mattino lo trovavo sempre sul letto, vicino alla mia
testa. Qualche volta se aveva fame, mi tirava col muso, ma piano, i
capelli: aveva dei dentini delicati, mi faceva il solletico
gentilmente, e io mi svegliavo e scendevo subito a preparargli il latte.
(Gina
Lagorio)
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|
- Non
è possibile possedere un gatto.
- Nella
migliore delle ipotesi si può essere con loro soci alla pari.
(Sir
Harry Swanson)
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|
Maometto,
il profeta dell'Islam, adorava i gatti, ed era stato, da loro, molto
bene "educato". Si racconta, infatti, che un giorno, la sua gattina
preferita si era addormentata sulla manica della sua vestaglia.
Maometto però doveva andarsene, e la gattina continuava a
dormire beata. Che fare? Semplice: un servo di casa tagliò
la parte di manica su cui sognava l'animale, e l'inviato di Allah se ne
andò per le sue faccende, con un pezzo di vestaglia in meno,
ma certo felice di non aver turbato il sonno della sua "padroncina".
Meglio addomesticato di così.
(Giorgio
Celli - La vita segreta dei gatti)
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|
Associandosi
ad un gatto, si rischia solo di diventare più ricchi.
(Colette)
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|
- Fin
da quando era un micio tutto pelo e ronron, Pete aveva elaborato una
filosofia molto semplice: io dovevo occuparmi della casa, dei viveri e
del Tempo, lui pensava a tutto il resto.
- Mi
riteneva in particolar modo responsabile delle condizioni atmosferiche.
Gli inverni nel Connecticut vanno bene per le cartoline natalizie, e
durante quell'inverno Pete provava regolarmente a uscire dalla sua
porticina, e regolarmente si rifiutava di andare fuori a causa della
sgradevole cosa bianca che c'era all'esterno. Allora veniva verso di
me, per pregarmi di aprire una porta normale, convinto che almeno una
di esse si aprisse su una bella giornata estiva. Così, tutte
le volte io dovevo fare il giro delle undici porte e aprirle in modo
che si persuadesse che anche fuori di quelle era inverno. A ogni porta
il suo disprezzo per la mia inettitudine aumentava, accresciuto dalla
delusione.
- Usciva,
finalmente, ma stava fuori il tempo necessario a far calare la
pressione idraulica nel suo corpo. Quando tornava il ghiaccio rappreso
intorno alle zampe risuonava sul pavimento di legno, come se lui
calzasse minuscoli zoccoli, e Pete mi lanciava occhiate di fuoco,
rifiutandosi di fare le fusa finchè non riusciva a leccare
via tutto.
- Dopo
di ché mi perdonava, fino alla prossima volta. Con tutto
questo non rinunciava mai alla sua ricerca di una Porta che si aprisse
sull'Estate.
(Robert
Heinlein)
|
|
- Un
gatto arriva sempre quando lo si chiama,
- a
meno che non abbia qualcosa di meglio da fare.
(Bill
Adler)
|
|
- Il mio gatto non si rivolge a me con lo stesso rispetto che io uso nei suoi confronti.
(S. G. Colette)
|
|
Quest'anno
avevo deciso di andarmene in Normandia...Già al solo vedermi
fare le valigie, il gattone, che ha da tempo capito che cosa quella
manovra significhi, è diventato di umore nero: si
è messo a fissarmi con gli occhi sbarrati e il respiro un
po' affannoso, lanciando, di quando in quando, un flebile gemito. Con
il cuore indurito dal miraggio di Deauville me ne sono andato, e il suo
ultimo miagolio mi ha inseguito prima sulle scale, poi nella memoria
durante tutto il viaggio.
Di
quando in quando, dalla Francia, telefonavo ai suoi custodi, e le
notizie, ahimé, non erano di natura tale da confortarmi. Il
gatto restava prostrato nel suo cestino per tutto il tempo, mangiava
poco e tendeva di giorno in giorno a farsi più intrattabile.
...
Cominciai
a soffrire d'insonnia, e una sera, dandomi venti volte del cretino,
decisi di ritornare notevolmente in anticipo sulle mie tre settimane di
vacanza. ... il gatto mi ha accolto tutto "sulle sue". Quando sono
entrato in casa mi ha guardato in tralice e, dissimulando una sovrana
indifferenza, con il passo di un re costretto dalla sorte avversa
all'esilio -ma che sia salvo l'onore!- si è diretto verso il
suo cestino e ha finto, proprio così!, ha finto di mettersi
a dormire. Gli ho fatto una carezza, più tardi, ... e lui
è rimasto rigido e muto, come se volesse farmi ben capire
che non poteva impedirmi il gesto, ma che non lo gradiva per nulla....
Per
qualche giorno quel figlio di buona gatta mi ha tenuto il broncio, ma
io sapevo che non poteva durare.
(Giorgio
Celli - La Vita Segreta dei Gatti)
|
|
Non
appena scrivo le prime frasi, improvvisamente sento che non sono
più solo. Compaiono i quattro gatti che ho il piacere di
avere con me e di cui scrivo spesso. Amano starmi vicino quando scrivo.
A loro non interessa l'argomento, non interessa neppure se, come ora,
sto parlando di loro. Per i miei gatti è questione di
principio: amano guardare quelli che lavorano. E' un modo per gustarsi
maggiormente l'ozio.
(Erich
Kastner - I miei gatti tratto da Impronte di Gatto di Detlef
Bluhm)
|
|
- Il
micio zen sceglie il suo posto e ne prende fermamente possesso.
- Il
suo possesso del cuscino del divano è come quello di un
antico cipresso le cui radici affondano in un dirupo sassoso.
Egli
orienta i suoi immensi poteri di concentrazione nel diventare
totalmente immobile. Le sue zampe si piantano nel segreto flusso
d'energia che fluisce dal centro della terra.
Ogni
tentativo di distoglierlo dalla sua posizione sarebbe pura follia,
perché egli si è trasformato da piccolo mucchio
di pelo in un masso dal peso di molte tonnellate.
Se
qualcun altro desidera occupare un posto sul divano, a questi
converrà bene che si scelga tutt'altro posto da quello su
cui egli sta.
(Henry
Beard)
|
|
...
nelle mattine della domenica, e delle altre feste comandate, quando
avete deciso di poltrire un poco tra le lenzuola, e state
sonnecchiando, ... se è scoccata, per il felino, l'ora
fatale del pasto, non riuscirete mai ad opporvi alle sue pressioni. Il
dannato animale salta sul letto, vi suona il suo sassofono fisiologico
nell'orecchio, vi manopola con le zampe i fianchi, magari facendovi
anche assaporare (ma blandamente!) la punta delle unghie, e alfine
miagola, flebile, come chi implori, ormai senza forze, la fine di un
orribile, e prolungato digiuno. Insomma, dovete alzarvi, e dirigervi
verso il frigorifero, mentre lui vi segue, la coda eretta,
strusciandosi contro i vostri polpacci, a rischio di farvi incespicare.
Dopo siete ritornati a letto, ma l'incantesimo è rotto, i
pensieri di sempre vi hanno ripreso in loro balia. Forse, vi dite, ha
già smesso di mangiare. Lo chiamate, per giocare, una, due,
tre volte. Niente da fare: l'eminenza grigia della vostra vita
è sazia, e se ne sta acciambellata sul divano del salotto.
Adesso
è lui che desidera dormire: al contrario di voi, ci
riuscirà.
(Giorgio
Celli - La Vita Segreta dei Gatti)
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|
Se
costretto, un gatto spaventato può attaccare, graffiare o
mordere l'avversario anche se in origine non era sua intenzione fargli
male. In questo caso i graffi sono più frequenti dei morsi,
come può testimoniare ogni veterinario che abbia visitato un
gatto senza indossare un paio di guanti pesanti. I morsi sono
più caratteristici di un gatto socievole e sicuro di
sé che intende lasciare il proprio segno nel mondo.
(Nicholas
Dodman)
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|
Il
gatto più grasso che abbia mai visto apparteneva a zia
Marsha, la zia di mia moglie. Era così enorme che non ci
voleva un genio per capire che doveva avere qualche problema. Pesava
circa undici chili e dormiva sulla schiena, dando l'impressione di
essere una medusa arenata sulla spiaggia. Bonker, così si
chiamava il povero gatto, non riusciva quasi a muoversi. L'unica
indicazione che quell'oggetto disteso non identificato era un gatto si
aveva quando, a un'attenta ispezione della massa, si notava il respiro
lento e ritmico e il fremito delle palpebre al rumore del frigorifero
che si apriva.
(Nicholas
Dodman)
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|
Anche
i gatti in sovrappeso conoscono la regola principale: quando si
è grassi bisogna assumere pose da magri.
(John
Weitz)
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Cominciando
a sperimentare un senso di solitudine e insicurezza, il gatto [anziano]
ha capito che l'affetto di un essere umano può risolvere
parecchi problemi e, se il padrone è al suo fianco,
può demandare a lui, almeno per un po', le decisioni
più importanti.
- ...
l'astuto gatto, con stratagemmi pavloviani e la maestria di un
addestratore di cani, riesce a ottenere dai suoi padroni tutto
ciò che vuole. Ha capito che basta un commovente miagolio
per farli accorrere a ogni ora del giorno (e, soprattutto, della
notte), pronti a colmarlo di affetto e attenzioni. Perciò,
ogni volta che si sentirà un po' insicuro, o nel pieno di un
dilemma esistenziale - del tipo: "E' meglio che mi metta
vicino al calorifero o che mi spaparanzi al sole?" -
miagolerà in quel modo, perchè sa che i padroni
accorreranno e sapranno trovare la soluzione migliore, preparandogli la
più confortevole delle cucce o, meglio ancora, prendendolo
teneramente in braccio per poi sistemarlo nel suo posticino preferito.
- La
vecchiaia può avere anche dei vantaggi, specialmente se si
impara a miagolare quando e, come si deve...
... I
vantaggi dell'avere un gatto anziano sono molti: in generale sembra
più tranquillo, equilibrato e sereno di quanto non fosse da
giovane; sa quando esserci e quando è meglio defilarsi; e sa
adattarsi ai ritmi di casa. Spesso i mici vecchi sono più
espansivi, perchè sono riusciti a stabilire con il padrone
un rapporto di mutua e profonda comprensione, in cui i bisogni e i
codici segreti dell'altro vengono capiti al volo. Un delicato colpetto
con la zampa significa che c'è urgente bisogno di un
abbraccio, un forte miagolio ci fa notare che la ciotola è
vuota, e il sedersi di fronte alla porta è segno che si ha
voglia di uscire...
...
Per citare le parole di una donna che ha contribuito alla nostra
ricerca: "Uno dei vantaggi dell'avere un gatto anziano è il
tipo di rapporto che si riesce a costruire nel corso degli anni... in
fondo, per addestrare bene un essere umano, ci vuole tempo".
(Claire
Bes)
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