- Gli
occhi di un gatto sono finestre che
- ci
permettono di vedere dentro un altro mondo.
(leggenda
irlandese)
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- I
poeti generalmente amano i gatti,
- perchè
i poeti non nutrono dubbi sulla loro superiorità
(Marion
S. Burroughs)
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- Un
gatto non dormirebbe mai
- su
un libro mediocre.
(Harold
Weiss)
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- I gatti sono esseri misteriosi.
- Nelle
loro menti vi è molto di più
- di
quanto possiamo immaginare.
-
(Walter
Scott)
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- Chi ha inventato i gatti, si poteva permettere di sbagliare tutto il resto.
(M. Migliaccio)
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- Mi dà sempre un brivido quando osservo
un gatto
- che
sta osservando qualcosa
- che
io non riesco a vedere.
-
(Eleanor
Farjeon)
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- L'emisfero
di destra è responsabile della comunicazione segnica,
non-verbale; predilige la logica non-aristotelica, il pensiero
intuitivo, quello delle illuminazioni improvvise, dell'archimedico
"Eureka!"; sensibile alla fascinazione dei suoni, alla seduzione dei
contorni, è per così dire "artistico", come
l'altro è "scientifico". Gli appartiene, mi pare il gatto,
con tutta la sua ambiguità - dalla quale promana buona parte
della magia che lo ha accompagnato nel corso dei secoli.
(Alessandro
Paronuzzi)
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Il
capolavoro più completo della natura.
(Leonardo
Da Vinci)
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- Un
gatto che dorme venti ore al giorno su ventiquattro,
- è
forse la cosa che è meglio riuscita a Dio.
(Jules
Renard)
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Il
gatto sogna per quasi tre ore al giorno, molto più di
qualsiasi altro essere vivente su questo pianeta. Grazie a queste tre
ore, dice lo scrittore francese Jean-Louis Hue, "domina tutto il
creato".
(Detlef
Bluhm - Impronte di gatto)
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- Guardare
il gatto
- è
come guardare il fuoco
- si
rimane sempre incantati.
(Giorgio
Celli)
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- Se
fosse possibile dotare i gatti di ali,
- essi
non si accontenterebbero di essere uccelli.
- sarebbero
angeli.
(Dick
Shawn)
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- La
ragione per la quale non esistono topi angeli
- è
che i gatti angeli esistono davvero!
(Mel
Brooks)
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- Soltanto
il gatto lascia sulla sabbia o sul letto l'impronta totale del suo
corpo addormentato. L'uomo non sa abbandonarsi alla forma del suo
corpo, in modo da poter provare un abbandono totale. Non conosce
l'inerzia da cui il gatto trae la sua felinità, la sua
vivacità, la sua crudeltà formale. Non conosce
questa elasticità mistica, la dissoluzione del corpo nelle
sue diverse membra, che permette al gatto di cadere senza sfracellarsi
al suolo. Poiché ogni parte in sé è
leggera, è la pesantezza dell'insieme che ci perde.
(Jean
Baudrillard)
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- Nessun'altra
creatura al mondo
- risveglia
il peggio e il meglio della natura umana
- come
l'enigmatico gatto.
(Frank
Snepp)
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- I
gatti penetrano in ogni cosa,
- compresa
la vostra coscienza.
(Laura
Ingineri)
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- I suoi occhi gialli hanno lasciato una sola fessura per gettarvi le monete della notte.
(P. Neruda)
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La
paura dei gatti, detta ailurofobia, è vecchia come il mondo
e ha qualcosa a che fare con quel fascino indefinibile che li rende
così misteriosi. A volte perfino il loro modo di guardare
una persona può essere un po' inquietante. Quello sguardo
fisso e penetrante dà la sensazione che stiano scrutando
dritto nell'anima. Le pupille verticali simili a quelle dei rettili e
gli occhi che brillano al buio, poi, non contribuiscono certo a
dissolvere i timori di chi ne ha paura.
(Nicholas
Dodman)
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Se
vuoi diventare un autore di romanzi psicologici e scrivere sugli esseri
umani, la cosa migliore da fare è avere in casa un paio di
gatti.
(Aldous
Huxley)
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- L'odio
per i gatti riflette uno spirito
- gretto,
stupido, volgare, bigotto.
(William
S. Burroughs)
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- "Bene",
continuò il Gatto [lo Stregatto], "un cane ruglia quando
è arrabbiato e muove la coda quando è contento.
Ora, io ruglio quando sono contento e meno la coda quando sono
arrabbiato. Perciò sono matto, vedi".
(Lewis
Carroll)
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- Per
distrarmi allevo due gatti, e studio i loro costumi: sappiate che
è una scienza e uno studio del tutto nuovo. ... Il
linguaggio del maschio è completamente diverso da quello
della femmina... inoltre sono sicuro che ci sono più di
venti inflessioni differenti nel linguaggio dei gatti, e il loro
linguaggio è veramente una lingua; perchè
impiegano sempre lo stesso suono per esprimere la stessa cosa.
(Ferdinando
Galiani - 1772)
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- I
gatti dimostrano di avere un'assoluta onestà emotiva.
- Gli
esseri umani per una ragione o per l'altra quasi sempre riescono a
nascondere i propri sentimenti.
- I
gatti no.
(Ernest
Hemingway)
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... Ma
nonostante le evidenti differenze, anche noi abbiamo molto in comune
con i nostri selvatici amici. La territorialità e
l'aggressività, la dominanza e la paura, l'ansia e la
compulsione sono istinti ed emozioni molto umani. Ciò non
può sorprendere se riflettiamo sulla parentela biologica che
ci unisce. L'uomo e il gatto ... hanno cervelli molto simili con centri
di controllo simili e neurotrasmettitori identici. L'uomo ha soltanto
qualche circonvoluzione in più nella corteccia cerebrale, e
allora? I sistemi nervosi periferici, i sistemi nervosi autonomi e i
sistemi ormonali dell'uomo e del gatto sono talmente simili che durante
le lezioni di fisiologia vengono presi a reciproco esempio. Alla luce
di queste notevoli somiglianze non può sorprendere che il
gatto soffra di disturbi psicologici paragonabili ai nostri. La
reazione dei gatti agli psicofarmaci è in sé una
prova a sostegno della teoria che siano creature senzienti, con
emozioni e sentimenti simili ai nostri. Perchè, altrimenti,
i sintomi di un gatto apparentemente ansioso verrebbero alleviati da un
ansiolitico studiato per gli esseri umani? Benché gli
scienziati non abbiano riconosciuto ufficialmente le
capacità cognitive dei gatti, perchè non sono in
grado di quantificarle, chiunque possieda un gatto dà per
scontato il concetto d'intelligenza felina. E' soltanto questione di
tempo perché gli studiosi arrivino a dimostrare
ciò che tutti noi sappiamo già per intuito: i
gatti hanno anche dei sentimenti.
(Nicholas
Dodman)
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- ...
ma sotto la pelliccia di qualsiasi colore sia
- giace
tuttora
- essenzialmente
immutata
- una
delle anime libere del mondo.
(Eric
Gurney)
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E'
luogo comunissimo che il gatto sia maestro di disobbedienza, arte degli
Dei e non dei fedeli. Indubbiamente considera il potere come una delle
tante debolezze dei suoi amici senzacoda, una loro superstizione,
un'idea fissa terribilmente appiccicosa. E vi insegna deliziosamente a
liberarvene quando, in risposta ad un vostro tentativo (ingenuo) di
ordinargli qualcosa, socchiude gli occhi e si rilassa, con l'aria di
chi dica: "Interessante. Vediamo cos'altro sai fare oggi".
Come
vi sentite, in quel momento? ... Se siete di quelli che riescono a
reggerla [l'esperienza](e sicuramente lo siete), vi accorgerete subito
che sorprendentemente non ha nulla a che vedere con la frustrazione.
Proprio il contrario: viene da sorridere di noi, quando ordiniamo e il
gatto non ubbidisce.
...
Perchè il gatto non obbedisce? All'obbedienza è
necessaria la distanza. Per obbedire a qualcuno devi sentire che
è più in alto di te... Per il gatto, invece, la
distanza non ha alcun significato. ... negli esseri viventi percepisce
piuttosto il centro, che non l'estensione
periferica. Avverte se stesso come un centro vitale, ... e avverte te
come un altro centro vitale... E tutti i centri dell'universo sono
identici tra loro. Dunque per quale ragione lui dovrebbe obbedire a te,
o tu a lui?
(Igor
Sibaldi)
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I
gatti sono gli inquilini del sole; dove c'è il sole,
c'è un gatto...
Anche
l'uomo ha adorato il sole; poi se ne è stancato, e ha
smesso; l'uomo è quello che cerca sempre un'altra cosa.
Tutte le bestie cercano sempre la stessa cosa; il cane cerca il
padrone; l'uomo cerca sempre qualcosa d'altro. Tutta la storia della
civiltà umana, e guerre e rivoluzioni, è la
storia di cercare qualcosa d'altro.
Il
gatto ha adorato il sole fin dalle origini del gatto; si vede non dai
documenti del gatto, ma dallo sguardo sottile che il gatto rivolge al
sole: è uno sguardo adorante; quando l'adorante guarda, apre
gli occhi; quando adora, li chiude. ...
- Una
mattina sotto un portico vidi un manifesto attaccato al muro; sul
manifesto era scritto in grande "Conoscenza del sé",
rivelata da un "Sri Guru... Interverrà il mahatma ...".
- ...
Sotto il manifesto c'era un gatto;
- ...
Il gatto si leccava; era pulito, luminoso; leccava il sole su di
sé, visibilmente godeva.
Quello
che offrivano il guru e il mahatma, lui se lo era trovato da
sé, senza bisogno di nessuno. Se è vero quello
che dicono gli indù, che si rinasce innumerevoli volte in
modi diversi, prima di smetterla con la vita e passare alla pace,
cioè al godimento della morte; i gatti devono essere
l'incarnazione di un saggio, che rinascerà saggio,
cioè un'altra volta gatto.
Ai
gatti nessuno gli insegna niente; la conoscenza del sé se la
sono fatta da sé; da sé sanno prendere il buono
che c'è nella vita; ...
(Vittorio
G. Rossi)
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Vede
un uccello, emette un suono curioso, si appiattisce, striscia
come un serpente, corre senza badare dove mette i piedi. I suoi occhi
iniziano a danzare.
(Emily
Dickinson)
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I
gatti non sono gatti. Sono miniaturizzate figure mitologiche che
entrano nelle nostre case... Chi ha gatti cade in una forma di
gattodipendenza che non conosce disintossicazione. L'uomo avverte la
qualità mitica del gatto, e a questa oscuramente si rivolge,
e ubbidisce alla qualità nobile, araldica di quell'essere
dai grandi occhi e senza sorriso.
(Giorgio
Manganelli)
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- I
gatti sono incompresi perchè rifiutano di spiegarsi;
- enigmatici
lo sono solo per coloro che ignorano la potenza espressiva del silenzio.
(Paul
Morand)
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- Il
gatto non fa nulla, semplicemente è, come un re. Sta seduto,
accovacciato, sdraiato. E' persuaso, non attende niente e non dipende
da nessuno, si basta. Il suo tempo è perfetto, si allarga e
si stringe come la sua pupilla, concentrico e centripeto, senza
precipitare in alcun affannoso stillicidio. La sua posizione
orizzontale ha una dignità metafisica generalmente
disimparata. Ci si sdraia per riposare, dormire, fare all'amore, sempre
per fare qualcosa e rialzarsi subito dopo averla fatta; il gatto sta
per stare, come ci si stende davanti al mare solo per essere
lì, distesi e abbandonati. E' un dio dell'ora, indifferente,
irraggiungibile.
(Claudio
Magris - tratta dal libro "101 Gatti d'autore", p. 143)
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Chi
potrebbe pensare che non ci sia un'anima dietro a quegli occhi lucenti?
(Théophile
Gautier)
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