Sono nato il 5 agosto 2019 in una colonia felina in provincia di Bologna, almeno questo è quello che ha riferito il gestore della colonia a Paola, la responsabile del gattile di Calderara di Reno "Lo Stregatto".

Siccome la stagione della caccia stava per iniziare, per mettere la mamma e tutta la cucciolata in sicurezza, siamo stati trasferiti al gattile il 14 settembre 2019. Questo giorno è certo perché al mio arrivo c'era già la mia futura famiglia umana che ha persino aiutato Paola a portare i due trasportini, uno con la mamma e l'altro con noi cuccioli dall'auto alla zona recintata atta ad ospitare le mamme con i piccoli.

Sarà stato un segno del destino? Io penso di sì e lo pensa anche la mia famiglia umana abituata a far caso a queste "coincidenze" particolari.

Appena siamo entrati nell'area i trasportini sono stati aperti, la mamma è uscita subito e si è sdraiata come se nulla fosse e poco alla volta siamo usciti, primo mio fratello e poi io e le mie tre sorelle e con tranquillità abbiamo esplorato la zona.

Ho notato quattro persone che ci guardavano con attenzione, io mi sono avvicinato e con questo piccolo gesto ho segnato il mio futuro perché proprio da questo particolare hanno deciso di scegliere me. Ogni settimana tornavano a vedermi e poco alla volta li ho conquistati con la mia dolcezza.

Appena arrivato allo Stregatto sono stato chiamato Punta Bianca dalle volontarie del gattile poi il mio nome si è trasformato in Garrison.

Mio fratello invece è stato chiamato Muccato visto le grandi macchie nere sul pelo bianco. Il nome delle mie sorelline bianche non me lo ricordo ma io le avevo soprannominate entrambe Faccia d'angelo perché oltre al fatto che erano quasi completamente bianche, avevano un musetto innocente pur combinandone di tutti i colori. Infine l'altra sorellina era la copia della mamma: due bellissime micie squama di tartaruga tricolor arancione, nero e bianco.

Il 12 ottobre sono stato il primo a lasciare la famiglia felina per trasferirmi nella mia nuova casa con la famiglia umana.

Mi hanno chiamato Artù ma siccome ogni gatto che si rispetti deve avere almeno tre nomi, come dice Elliot nella sua famosa poesia "Il nome dei gatti", sono diventato: Artù Pendragon Punta Bianca.

In realtà la mia famiglia di nomi me ne ha affibbiati un bel po'. Molti nomignoli fanno riferimento al fatto che amo mangiare praticamente di tutto e quindi diciamo non sono proprio un fuscellino: Tondo Doni, Lord Silos,Trippo, Foca, ecc.

Altri nomi esplorano aspetti del mio carattere: Cuor di Leone e Fifocchio. Essendo un felino oltretutto nato sotto il segno del Leone, non è che sono proprio proprio tanto coraggioso. Quando sento, ad esempio, il campanello della porta e so che la mia famiglia è tutta in casa, faccio delle volate a nascondermi sul letto a soppalco di Alice o nella cabina armadio di Paolo e Cristina. Oppure Biricco, Brigantero o Arturo quando faccio delle birichinate e poi li guardo con l'espressione innocente.

Poi ci sono i nomi che fanno riferimento al fatto che un mio lontano parente potrebbe essere stato un gatto norvegese (così ipotizza Chiara, la veterinaria). Da lui/lei dovrei aver preso la "stazza" e il piacere di zampettare e accucciarmi in terrazza anche se è bagnata dalla pioggia o sporca di terra. Questi sono: Lercio e Malippo.

Altri appellativi più o meno affettuosi sono: Semola (come l'Artù nel cartone animato "La spada nella roccia" di Walt Disney), Patatone, Cipollotto, Fagiolo, Pelo Caldo, ecc.

Nonostante i miei 7,8 chili di peso (a 2 anni e mezzo di età) e la mia grandezza sono molto delicato nei modi e nella voce. Mi metto spesso a pancia in su piegando le zampe davanti sfornando un'aria innocente che manda tutti in brodo di giuggiole. Anche i miei ron ron (le fusa) sono molto sommessi, sono per "intenditori" in tutti i sensi.
Faccio dei miagoii a basso volume e non disturbo i miei umani quando dormono tranne casi eccezionali: alcuni giorni non vogliono proprio svegliarsi e allora devo agire, balzo sul letto e li incito ad alzarsi per provvedere al mio sostentamento. Il volume si alza sempre, ci mancherebbe altro, quando è passata l'ora della pappa e non si vede ancora nulla.

A proposito di pappa, devi sapere che in casa c'è un orologio che ad ogni ora riproduce il suono di un uccellino diverso (quando è buio invece sta zitto, meno male!). I miei amici mi hanno abituato ad aspettare il canto dell'uccellino delle 7:00 (scricciolo), delle 12:00 (allocco), delle 19:00 (scricciolo) e delle 23:00 (pettirosso) e poi mi danno da mangiare. Il mio preferito naturalmente è lo scricciolo.
Ho imparato a riconoscere il verso, del resto sono un intenditore innato di uccelli ma, non ci crederai, sto imparando a leggere l'orologio, pochi minuti prima del suono sono già lì e lo fisso in attesa cominciando a miagolare.

Ebbene sì, lo confesso, mangio 4 volte al giorno perché gli umani sono obbligati a suddividere in piccole dosi la razione quotidiana altrimenti la mangerei tutta in una volta (sempre consigli di Chiara, la veterinaria). Così accade infatti quelle volte che i miei amici sono fuori casa tutto il giorno: prima di uscire mi mettono quasi tutta la dose giornaliera, io mi abbuffo e li attendo dormendo. Ho sempre fame, che ci posso fare?

Sono un gatto molto espressivo, così pare. I miei amici ci provano a trattarmi come un gatto ma non ci riescono, tendono sempre a volermi umanizzare, mannaggia! Cristina poi cerca spesso di prendermi in braccio, è diventato il nostro gioco di movimento: lei mi corre dietro gridando: "Ti prendo in braccio!" e io scappo, tenendo la testa e il corpo bassi, a nascondermi da qualche parte. Ogni tanto mi faccio acchiappare e sopporto una serie di coccole e di bacini in fronte, non sono poi così male in fondo...

Sono un gatto con una grande personalità. Senza falsa modestia infatti ho influenzato il pensiero e il linguaggio dei miei amici e te lo posso dimostrare. Da quando Cristina, Paolo, Alice e Marco vivono con me, chiamano ogni gatto simile a me nell'aspetto un "Arturì" cioè hanno coniato un nuovo termine per designare una nuova "razza" felina.

Un gatto però per poter essere un Arturì deve avere particolari caratteristiche:

  • manto in parte bianco e in parte tigrato in grigio con qualche sbuffo color nocciola

  • pancia abbondante e morbidissima quasi totalmente bianca che lascia intravedere la cute rosa

  • occhi di colore verde chiaro che sembrano truccati col kajal

  • zampe anteriori con la parte finale a forma di soffici muffole bianche

  • zampe posteriori possenti, atte al salto, con la parte finale a forma di savoiardi

  • polpastrelli morbidi e gommosi, a forma di piccoli nasi, rigorosamente color rosa confetto detti "polpastrilli"

  • scapole anteriori sporgenti in posizione accucciata dette "scapole alari"

  • scapole posteriori sporgenti in posizione accucciata dette "scapole culari"

Riepilogando sono grande e muscoloso ma non grasso (detto dalla veterinaria!), ho una grande personalità, sono espressivo e quindi simpatico, sono molto dolce (mi rovescio facilmente a pancia in su) ma preferisco non essere preso in braccio. Amo stare dove sta la mia famiglia, mi sposto se loro si spostano e sto un po' qua e un po' là se sono separati. Amo osservarli quando sono indaffarati nelle loro faccende e mi piace spiare il vicinato quando vado in terrazza.

Ora basta parole! Non sono mica uno scrittore come Sirius Black! Mi conoscerete ugualmente attraverso le fotografie che gli umani mi scattano continuamente. Un'immagine vale più di mille parole dopotutto. Buona navigazione!