- Il
nome dei gatti di T.S. ELIOT
- E'
una faccenda difficile mettere il nome ai gatti;
- niente
che abbia a che vedere, infatti,
- con
i soliti giochi di fine settimana.
- Potete
anche pensare, a prima vista,
- che
io sia matto come un cappellaio,
- eppure,
a conti fatti,
- vi
assicuro che un gatto deve avere in lista
- TRE
NOMI DIFFERENTI. Prima di tutto quello che in famiglia
- potrà
essere usato quotidianamente,
- un
nome come Pietro o come Augusto, o come Alonzo, Clemente,
- come
Vittorio o Gionata, oppure Giorgio o Giacomo, Vaniglia -
- tutti
nomi sensati per ogni esigenza corrente.
- Ma
se pensate che abbiano un suono più ameno,
- nomi
più fantasiosi vi posso consigliare:
- qualcuno
pertinente ai gentiluomini,
- altri
più adatti invece alle signore:
- nomi
come Platone od Admeto, Elettra o Filodemo -
- tutti
nomi sensati a scopo familiare.
- Ma
io vi dico che un gatto ha bisogno di un nome
- che
sia particolare e peculiare, più dignitoso;
- come
potrebbe, altrimenti, ,mantenere la coda perpendicolare,
- mettere
in mostra i baffi o sentirsi orgoglioso?
- Nomi
di questo genere posso offrirvene un quorum,
- nomi
come Mustràppola, Tisquàss o Ciprincolta,
- come
Bombalurina o Mostardorum,
- nomi
che vanno bene soltanto a un gatto per volta.
- Comunque
gira e rigira manca ancora un nome:
- quello
che non potete neanche indovinare,
- nè
la ricerca umana è in grado di scovare;
- ma
il GATTO LO CONOSCE, anche se mai lo confessa.
- Quando
vedete un gatto in profonda meditazione
- la
ragione, credetemi, è sempre la stessa:
- ha
la mente perduta in rapimento ed in contemplazione
- del
pensiero, del pensiero, del pensiero del suo nome:
- del
suo ineffabile effabile
- effineffabile
- profondo
inscrutabile ed unico NOME.
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- Il gatto di
CHARLES BAUDELAIRE
- I
-
- Passeggia
nel mio cervello,
- come
nel suo appartamento,
- un
gatto delizioso, forte e dolce.
- Quando
miagola, appena lo si sente,
-
- tanto
il suo timbro è tenero e discreto;
- ma
la sua voce, che s'acquieti o brontoli,
- suona
sempre ricca e profonda.
- E'
il suo fascino e il suo segreto.
-
- Questa
voce che si modula e filtra
- nei
miei più tenebrosi recessi,
- mi
appaga come un verso scandito
- e
mi rallegra come un elisir.
-
- Addormenta
i più crudeli dolori
- e
in sè tutte le estasi raduna;
- per
dire le frasi più lunghe
- non
ha bisogno di parole.
-
- No,
non c'è archetto che morda
- il
mio cuore, perfetto strumento,
- e
faccia cantare più regalmente
- la
sua più vibrante corda,
-
- della
tua voce, gatto misterioso,
- gatto
serafico, gatto strano,
- in
cui tutto è, come in un angelo,
- sottile
quanto armonioso!
II
- Dalla
pelliccia bionda e bruna, esala
- un
odore così dolce, che una sera
- ne
fui avvolto solo per averla
- accarezzata
una volta, una sola.
-
- Del
luogo è il genio familiare:
- esso
giudica, presiede, ispira
- tutte
le cose entro il suo dominio.
- E'
una fata? è una divinità?
-
- I
miei occhi che vanno così spesso
- docilmente
a questo gatto amato,
- come
attirati da una calamita
- mentre
sto guardando in me stesso,
-
- incontrano
con un trasalimento
- il
fuoco delle sue pupille chiare,
- gialli
fanali, viventi opali,
- che
mi contemplano fissamente.
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- Il gatto di
APOLLINAIRE
- In
casa mia desidero:
- una
donna fornita di ragione,
- un
gatto che passi tra i libri,
- amici
in ogni stagione
- senza
i quali non posso vivere.
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- Ode al gatto di
PABLO NERUDA
- Gli
animali furono imperfetti,
- lunghi
di coda, plumbei di testa.
- Piano
piano si misero in ordine,
- divennero
paesaggio,
- acquistarono
nèi, grazia, volo.
- Il
gatto,
- soltanto
il gatto
- apparve
completo e orgoglioso:
- nacque
completamente rifinito,
- cammina
solo e sa quello che vuole.
-
- L'uomo
vuol essere pesce e uccello,
- il
serpente vorrebbe avere ali,
- il
cane è un leone spaesato,
- l'ingegnere
vuol essere poeta,
- la
mosca studia per rondine,
- il
poeta cerca d'imitare la mosca,
- ma
il gatto
- vuole
solo esser gatto
- ed
ogni gatto è gatto
- dai
baffi alla coda,
- dal
fiuto al topo vivo,
- dalla
notte fino ai suoi occhi d'oro.
-
- Non
c'è unità come la sua,
- non
hanno la luna o il fiore
- una
tale coesione:
- è
una sola cosa come il sole o il topazio,
- e
l'elastica linea del suo corpo, salda e sottile,
- è
come la linea della prua di una nave.
- I
suoi occhi gialli
- hanno
lasciato una sola fessura
- per
gettarvi le monete della notte.
-
- Oh
piccolo imperatore senz'orbe,
- conquistatore
senza patria,
- minima
tigre da salotto, nuziale
- sultano
del cielo
- delle
tegole erotiche,
- il
vento dell'amore all'aria aperta
- reclami
quando passi e posi
- quattro
piedi delicati sul suolo,
- fiutando,
diffidando di ogni cosa terrestre,
- perchè
tutto è immondo
- per
l'immacolato piede del gatto.
-
- Oh
fiera indipendente della casa,
- arrogante
vestigio della notte,
- neghittoso,
ginnastico ed estraneo,
- profondissimo
gatto,
- poliziotto
segreto delle stanze,
- insegna
di un irreperibile velluto,
- probabilmente
non c'è enigma nel tuo contegno,
- forse
non sei mistero,
- tutti
sanno di te ed appartieni
- all'abitante
meno misterioso,
- forse
tutti si credono
- padroni,
proprietari, parenti di gatti,
- compagni,
colleghi, discepoli o amici del proprio gatto.
-
- Io
no.
- Io
non sono d'accordo.
- Io
non conosco il gatto.
- So
tutto, la vita e il suo arcipelago,
- il
mare e la città incalcolabile,
- la
botanica,
- il
gineceo coi suoi peccati,
- il
per e il meno della matematica,
- gl'imbuti
vulcanici del mondo,
- il
guscio irreale del coccodrillo,
- la
bontà ignorata del pompiere,
- l'atavismo
azzurro del sacerdote,
- ma
non riesco a decifrare un gatto.
- Sul
suo distacco la ragione slitta,
- numeri
d'oro stanno nei suoi occhi.
|
|
- I gatti di
CHARLES BAUDELAIRE
- I
fervidi amanti, i severi sapienti,
- amano
del pari, nella matura stagione,
- i
gatti, forti e dolci, della magione,
- sedentari
come loro, freddi, algenti.
-
- Amici
di scienza e d'ogni voluttà
- cercano
il silenzio, l'orrida oscurità;
- e
l'Erebo se li prenderebbe per corsieri,
- se
piegassero la schiena - ma son troppo fieri.
- Essi
assumono, sognando, nobilmente, il contegno
- delle
grandi sfingi - che dormono in un regno
- di
solitudine, un sogno senza fine.
-
- I
reni hanno fecondi di magiche scintille,
- e
particole d'oro - come sabbia fine -
- vagamente
screziano le loro pupille.
|
|
- Da La sfinge
di OSCAR WILDE
- In
un angolo scuro della mia stanza, da più tempo di quanto mi
figuri,
- una
Sfinge bella e silenziosa mi fissa nell'oscurità che cade.
- Inviolata
e immobile non si alza non si muove
- poiché
le lune d'argento sono niente per lei, e niente il ruotare dei soli.
- Il
rosso segue il grigio nell'aria, le onde di luce lunare montano e
rifluiscono
- ma
all'alba essa non va via, ed è lì durante la
notte.
- Le
albe si susseguono e le notti invecchiano e frattanto questo curioso
gatto
- se
ne sta sempre accucciato sulla stuoia cinese con occhi di raso bordati
d'oro.
- ...
- Spalanca
i tuoi grandi
- occhi
di raso scuro, simili
- a
cuscini in cui sprofondarsi!
- Strusciati
contro le mie
- gambe,
fantastica Sfinge!
- E
cantami i tuoi ricordi!
- ...
|
|
- Sonetto di TORQUATO TASSO
- Come
nell'ocean s'oscura e infesta
- procella
il rende torbido e sonante,
- e
le stelle onde il polo è fiammeggiante
- stanco
nocchier di notte alza la testa.
-
- così
io mi volgo, o bella gatta, in questa
- fortuna
avversa a le tue luci sante,
- e
mi sembra due stelle aver davante
- che
tramontana sian ne la tempesta.
-
- Veggio
un'altra gattina, e veder parmi
- l'Orsa
maggior con la minore; o gatte,
- lucerne
del mio studio, o gatte amate,
-
- se
Dio vi guardi dalle bastonate,
- se
il Ciel voi pasca di carne e di latte
- fatemi
luce a scriver questi carmi.
|
|
- Il Gatto di J.R. TOLKIEN
Il gatto ben pasciuto
che sta sullo zerbino
sembrerebbe che sogni
di topi uno spuntino
saporito e abbondante
e panna a sazietà.
Ma può darsi, chissà,
che pensoso cammini,
indomito e altero,
dove i padri felini
ruggivano davvero;
combattevano scarni
e scaltri, e nelle tane
profonde si acquattavano
per saziare la fame.
A Oriente banchettavano
con bestie prelibate
e di teneri uomini
con carni delicate.
Il più antico felino,
il leone gigante,
sfoggia artigli d'acciaio
sulle robuste zampe.
Ha gran denti crudeli
e fauci insanguinate.
Ci son poi le pantere,
belve nero-stellate
dalle zampe leggere,
che spesso con un salto
balzan sopra la preda
elastiche dall'alto.
Là dove assai lontana
nereggia la foresta
nell'ombra, cupa e arcana.
Lontani sono ancora,
son liberi e selvaggi.
Il gatto è sottomesso,
fatto schiavo dagli agi.
E' un gatto ben pasciuto
che sta sullo zerbino;
è curato e tenuto
come un bel gingillino.
Che sogni topi e panna
potrebbe anche sembrare;
ma il suo cuore felino
non può dimenticare.
|
|
- Il gatto viaggiatore
- Girolamo
il gatto
- è
andato sul letto,
- ha
fatto un cerchio perfetto.
-
- Dentro
ci ha messo
- le
zampe, il musetto,
- il
naso rosa confetto.
-
- Sonnicchia
tranquillo,
- la
coda a ciambella,
- un
occhio socchiuso per sentinella.
|
|
- Se nel solaio un giorno...
di ROBERTO PIUMINI
- Se
nel solaio un giorno un gatto nero
- vede
un filo di luce e con la zampa
- lo
acchiappa e lo tira e lo
- aggroviglia
e lo
- ammassa
- in
confusa matassa
- speriamo
davvero
- che
quel filo di luce si strappi
- prima
che disfi il sole il gatto nero.
|
|
- Per un gatto, che sta
invecchiando di ALEXANDER GRAY
- Si
è sdraiato davanti al camino,
- e
sbadiglia con gran piacere,
- accettando
tutte le comodità
- che
la divina provvidenza gli dà.
-
- Ronfa
e fa le fusa come un trenino,
- levando
il suo inno felice di grazie
- per
tutte le notti lunghe e avventurose,
- per
la pace dei giorni calmi e sereni.
-
- Questa
vita per sempre continuerà,
- con
tutto ciò che desiderar si può:
- un
po' di calduccio e una lieta processione
- di
pesce, di latte e contorno di pesce.
-
- Soltanto
un pensiero talvolta lo turba:
- gli
sembra che, per qualche oscura ragione,
- qualche
matto abbia messo in circolazione
- un
nuovo tipo di topi più veloci.
|
|
- La Libbertà de pensiero di
Trilussa
Un Gatto bianco,
ch'era presidente
Der circolo der Libbero Pensiero,
Sentì che un Gatto nero,
Libbero pensatore come lui,
Je faceva la critica
Riguardo a la politica
Ch'era contraria a li princìpi sui.
- Giacché nun badi a li fattacci tui,
- Je disse er Gatto bianco inviperito -
Rassegnerai le propie dimissione
Ed uscirai da le file der partito:
Ché qui la pòi pensà libberamente
Come te pare a te, ma a condizzione
Che t'associ a l'idee der presidente
E a le proposte de la commissione!
- E' vero, ho torto, ho aggito malamente… -
Rispose er Gatto nero.
E pe' restà ner Libbero Pensiero
Da quela vorta nun pensò più gnente.
|
|
- La gatta di DAVID
KHERDIAN
- Sossi sta seduta in cima alla scala
- nuova
della casa nel fienile (legno
- ben
levigato con carta vetrata, ancora
- da
verniciare) intonata al pavimento
- di
piastrelle nuove appena posate.
-
- Io
vado a controllarla, signora incinta,
- ma
lei non mi guarda neppure;
- dimena
soltanto la coda, come per dire:
- Sono
qui, ti sento, ho trovato
- il
mio posto, ora lasciami in pace.
-
- E
così guardo anch'io quello che vede,
- ed
è piacevole, vale la pena di starsene
- lì
seduti a osservare con calma.
- Dalla
porta sottostante
- (di
fronte a lei), la pianta pendula
- della
lantana rossa ondeggia al vento...
- mentre
il giardino in fiore proietta
- luce
e colore ancora verso il buio imminente.
-
- Qualunque
cosa possa significare o no,
- Sossi
c'è dentro... così assorta
- da
diventarne parte. La cosa
- vista
e chi la vede sono ormai tutt'uno.
-
- Umilmente
mi allontano lasciandoli soli.
|
|
- La saggezza del Tao di
HENRY BEARD
- La
scodella del cibo è un tesoro, ma è
- la
cavità che essa forma a renderla utile.
- Il
muro tiene fuori il vento, ma è la porta
- ritagliata
in esso che lo rende utile.
- La
casa fornisce riparo, ma è lo spazio
- vuoto
all'interno che la rende utile.
-
- Quello
che c'è non servirebbe a niente
- se
quello che non c'è mancasse.
-
- Assenza
di suono, la vera fonte della quiete.
- Assenza
di medicina, il più sicuro segno di salute.
- Assenza
di cane, l'ideale compagnia per un gatto.
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- Poesia
[felina] di HENRY BEARD
- I
cani dan la caccia alle macchine.
- Cosa
farebbero mai
- Se
ne prendessero una?
- @
- Sonnecchiare
o giocare?
- Arduo
quesito.
- Ci
dormirò su.
- @
- Cos'è
stata, follia o audacia,
- che
t'ha fatto volare sul mio cibo,
- mosca
kamikaze?
|
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