I gatti nelle
favole
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- Le favole sugli
animali più famose e più antiche sono sicuramente
quelle di Esopo (VI sec. a.C.), nelle quali il gatto è visto
sempre come un feroce e furbo predatore. Il gatto sta con l'uomo per un
reciproco accordo: cacciare i topi e gli altri animali molesti in
cambio di un po' di cibo e di un posto caldo. Non c'è
traccia di un rapporto affettivo che si instauri tra animale e uomo.
- Una favola
di Esopo diversa dalle altre è La gatta e
Afrodite, sotto riportata, ma alla fine, comunque,
la natura selvaggia del gatto prende il sopravvento.
- Una
gatta che s'era innamorata d'un bel giovane, pregò Afrodite
di trasformarla in donna, e la dea, mossa a compassione dal suo amore,
la cambiò in una bella ragazza. Così il giovane,
vedendola, se ne invaghì e se la portò a casa. Ma
mentre essi se ne stavano sdraiati nella loro camera nuziale, ad
Afrodite venne voglia di provare se, cambiando corpo, la gatta aveva
anche cambiato le sue abitudini, e lasciò cadere
là nel bel mezzo un topo. Quella, dimentica delle attuali
circostanze, balzò su dal letto e si mise ad inseguirlo per
divorarselo. Allora la dea, indignata, la restituì alla sua
forma primitiva.
- Così
avviene anche tra gli uomini; chi è per natura malvagio
potrà cambiare condizioni, ma non cambierà mai le
sue abitudini.
- Moltissimi anni dopo
La Fontaine (1621-1695) ripropone una serie di favole sugli animali ma
la figura del gatto è sostanzialmente immutata: è
un animale che usa l'intelligenza e l'astuzia per il suo tornaconto,
è ladro, malvagio, senza un briciolo di pietà
verso le prede.
- Pur essendo un
contemporaneo di La Fontaine, Charles Perrault (1628-1703) rivoluziona
invece, la figura del gatto, nella sua famosissima favola l
l gatto con gli stivali. Questa fiaba nata alla
corte del Re Sole, negli anni della cosiddetta grande
époque (dal 1695 al 1703), voleva suscitare
stupore e buonumore. In quegli anni, Charles Perrault, Accademico di
Francia, rielabora, con eleganza e arguzia, un gruppo di fiabe
ispirandosi alla tradizione popolare. Nella favola di Perrault il gatto
intelligente e scaltro, che parla con gli uomini, usa queste
qualità per il bene del padrone non solo per il proprio
interesse. Inoltre essa assume una valenza "sovversiva"
perchè va contro l'aristocrazia, facendosi beffe di lei e
trasformando un poveraccio in un gran signore: "il marchese di
Carabà", che grazie agli stratagemmi del gatto, finisce per
diventare ricco e per sposare la figlia del re.
- Nelle fiabe dei f.lli
Grimm nell'800 è di nuovo evidenziata la natura selvaggia
del gatto che con astuzia e con agilità riesce a papparsi il
solito topo. Nella favola La volpe e il gatto
supera in furbizia addirittura la volpe. I f.lli Grimm però
nella fiaba Il povero garzone e la gattina,
similmente a quello che aveva fatto Perrault, anche se con molta meno
ironia, presentano il gatto positivamente: la gatta, grazie a poteri
magici, fa diventare ricco e felice il suo padrone.
- Nella tradizione
culturale europea, a parte qualche eccezione, quindi il gatto
è di rado un protagonista delle favole e comunque
è un protagonista negativo, forse perchè come
dice Igor Sibaldi nel libro Gattoterapia - gli esercizi
:
- La
ragione per cui quei grandi culti sembrano snobbarlo è
piuttosto quella che la fiaba di Perrault illustra tanto bene: il gatto
è immune da qualsiasi tentazione dell'autorità -
e ha quindi una valenza sovversiva che doveva preoccupare qualsiasi
religione istituzionale. ...
- Trova
infatti ospitalità in sedi divine di religioni altrui,
più vaste e armoniose e più tolleranti di quelle
europee a noi vicine. India, Egitto. Sashti è la Dea-Gatta
vedica ... Pash, o Beshet o Bastet è la Dea-Gatta egizia ...
- Esaminiamo quindi una
favola africana e una indiana. Nella favola africana Okra
il gatto si spiega la ragione per cui il gatto
entrò nella casa dell'uomo con tutti gli onori. I
protagonisti animali di questa favola sono due: il cane e il gatto, che
vengono mandati insieme dal padrone in "missione".
- E'
venuto il momento di dirvi perchè vi ho comprati. Ho
smarrito il mio anello [magico] e ho sentito che ce l'ha il Ragno, ma
l'ha nascosto in una scatola in mezzo a tante altre. A quanto pare ha
messo una sostanza speciale nella carne che ha fatto spargere sulla
vostra strada, perciò quando arrivate non toccatela, ma
passate oltre.
- Lungo la strada il
cane vedendo la carne trova una scusa per non proseguire. Il gatto
prosegue nell'impresa da solo e riesce a recuperare l'anello, grazie
all'aiuto di un topo, mentre il cane si mangia tutta la carne e rimane
immobilizzato. Il gatto tornando indietro aiuta il cane e ripartono
insieme verso la casa del padrone. Ad un certo punto devono
attraversare un fiume e il cane si fa dare l'anello in quanto abile
nuotatore, ma per un banale errore perde l'anello in acqua.
Naturalmente tocca al gatto recuperarlo, attraverso un pesce.
Finalmente tornano a casa e vengono festeggiati come eroi. Ma il cane
non resiste a lungo nella menzogna e dice la verità. Da
allora in poi il gatto venne trattato meglio del cane. Qui è
riportato il finale della favola:
- Ecco
perchè il gatto lo vedete sempre che dorme sulla stuoia
migliore, e se gli gettate del cibo per terra è difficile
che lo mangi, perchè lo preferisce nel suo piattino. Il cane
invece lo vedremo sempre che dorme nel cortile, sulle ceneri spente del
fuoco di ogni giorno; e vedremo che lo tengono legato e lui continua a
guaire: kai, kai!
- Il cane, secondo me,
rappresenta l'uomo che cade in tentazione (la carne sulla strada) anche
se era stato avvertito e, pur vantandosi, commette errori
(anello perso nell'acqua); mentre il gatto rappresenta qualcosa di
superiore, di perfetto e quindi viene venerato e onorato come una
divinità.
- Una favola della
tradizione indiana è Come furono
addomesticati il cane, il cavallo, la mucca e il gatto. La
favola narra di come il gatto fu l'ultimo animale a diventare domestico
per la sua indole selvaggia. Un giorno fece un patto con la donna che
abitava nella caverna: se lei lo avesse lodato per tre volte, il gatto
avrebbe acquisito il diritto di restare a vivere con gli uomini. E
così avvenne. Il gatto fu lodato per aver calmato con giochi
e acrobazie il figlioletto della donna che piangeva a dirotto. Poi fu
lodato per aver addormentato il bimbo con le fusa e infine per aver
acchiappato un topo che era entrato nella caverna. Il finale della
storia è questo:
- Da
quel momento il gatto conquistò il diritto di abitare nella
casa dell'uomo, di dormire accanto al suo focolare, di mangiare il suo
stesso cibo, ma rimane sempre l'animale selvaggio e libero di un tempo;
e soltanto quando ne ha voglia mangia i topi e fa giocare i bambini
- Per quello che
riguarda la tradizione popolare italiana il gatto è un
animale sostanzialmente assente dalle favole tranne poche eccezioni.
Una di queste è nella favola di Pinocchio.
I due ladri che truffano Pinocchio rubandogli tutti i soldi sono il
gatto e la volpe (come nella migliore tradizione europea).
- Italo Calvino,
invece, nella sua trascrizione di fiabe popolari italiane ci propone La
fiaba dei gatti proveniente dalle Terre d'Otranto.
La morale di questa favola è che a trattar bene i gatti, da
loro si ricevono grandi ricchezze e fortuna mentre a trattarli male,
solo patimenti e perfino la morte. Il gatto elargisce fortuna o
disgrazia proprio come una divinità.
- Nell'epoca moderna il
gatto è entrato in maniera massiccia nelle favole e nei
cartoni animati per bambini così come sono diffusissimi
nelle nostre case e nelle nostre strade. Anche nelle famosissime favole
e storie di Gianni Rodari troviamo dei gatti.
- Gianni Rodari, con la
sua solita ironia, rovescia i luoghi comuni delle favole e ci propone: Il
topo che mangiava i gatti, dove il topo era un topo
di biblioteca e i gatti erano illustrazioni di libri; quando
però il topo si trova davanti ad un gatto in carne e ossa,
la faccenda cambia...
- Un'altra favola
veramente molto bella di Gianni Rodari è Vado
via con i gatti. In
essa le persone stanche della loro famiglia o del loro lavoro vanno via
da casa e diventano gatti, scavalcando la barra di ferro che divide le
automobili dai gatti in piazza Argentina a Roma.
- ...
tra quei gatti lì dell'Argentina, appena una metà
sono gatti-gatti, figli di madre gatta e padre gatto: gli altri sono
tutte persone che hanno dato le dimissioni e sono diventate gatti.
C'è un netturbino fuggito dal ricovero dei vecchi. Ci sono
delle signore sole che non andavano d'accordo con la domestica.
C'è un giudice del tribunale: era ancora un uomo giovane,
con moglie e figli, la macchina, l'appartamento quadricamere doppi
servizi, non si sa perchè sia venuto a stare con i gatti;...
I gatti-gatti non sono gelosi dei gatti-persone: li trattano
assolutamente alla pari, senza superbia.
- In particolare il
protagonista della favola è il nonno Antonio, ex Capo
Stazione che da persona non viene più tanto considerato ma
da gatto torna nella sua casa con tutti gli onori.
- ...
i migliori bocconi sono per il gatto-nonno. Per lui ciccia, latte
zuccherato, biscottini, carezze e baci. Vogliono sentire come fa le
fusa. Si fanno dare la zampina. Gli grattano la testa. Gli mettono
sotto un cuscino ricamato.
- L'unica che lo ha
riconosciuto è la nipotina e per amor suo decide di tornare
uomo: basta scavalcare la barra di ferro di piazza Argentina in senso
inverso.
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Quale morale?
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- Che morale possiamo
trarre dopo aver letto tutte queste favole? Il gatto è solo
un efficientissimo predatore? E' egoista? Sta con l'uomo soltanto
perchè gli conviene?
- Io, da amante dei
cani convertita in amante dei gatti, non lo credo. Ospitare in casa un
gatto è un'esperienza unica che solo chi la vive
può capirne il significato. Sono momenti intimi fatti di
sguardi, di dolcezze, di tenere seduzioni ma anche di indipendenza e di
libertà.
- A volte pensi davvero
che l'essere che vive con te sia di un altro mondo: una
divinità o un extraterrestre in missione. Quando il gatto
posa gli occhi su di te, non ti guarda superficialmente ma ti scruta
nel profondo e anche quando ti guarda da sotto in su non vedi un
briciolo di sottomissione nei suoi occhi ma semmai di
superiorità o al massimo di parità.
- E' una creatura
misteriosa: a volte avverte dei rumori o vede qualcosa che noi non
udiamo e non vediamo. Ciò procura una certa inquietudine ma
quando poi si rilassa possiamo stare certi al cento per cento che non
accadrà nulla di male.
- Per tornare con i
piedi per terra la mia morale è questa: prendete in casa un
gatto e trattatelo bene perchè diventerete delle persone
più ricche (anche se non in senso materiale - anzi fanno
spendere un sacco di soldi!).
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Elenco di favole con
gatti
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Esopo (VI
secolo a.C.)
- La
gatta e Afrodite
- Il
gatto e i topi
- Il
pappagallo e la gatta
N.B:
il gatto domestico si diffuse in Grecia in epoca tarda e fu chiamato
inizialmente con nomi di altri animali (ad esempio: la donnola). Quindi
non è facile capire se in una favola si parla di un gatto o
di una donnola.
Jean de La
Fontaine (1621-1695)
- Il
gatto e il vecchio topo
- Il
vecchio gatto e il topolino
- Il
gatto e il topo
- Il
gatto, la donnola e il coniglio
- L'aquila,
la scrofa e la gatta
- La
scimmia e il gatto
Charles
Perrault (1628-1703)
F.lli Grimm
(1812-1822)
- Il
gatto e il topo in società
- Il
povero garzone e la gattina
- La
volpe e il gatto
Fiabe africane
Fiabe indiane
- Come
furono addomesticati il cane, il cavallo, la mucca e il gatto
Fiabe irlandesi
- William Butler Yeats
Fiabe italiane
- Italo Calvino
Gianni Rodari
- Il
topo che mangiava i gatti
- Vado
via con i gatti
- Il
gatto viaggiatore
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